Buongiorno, lettori!Oggi sul blog tappa speciale del Panic Blog Tour, iniziativa dedicata all'uscita del nuovo libro della Oliver cominciata il 4 novembre sul blog Who is Charlie.
A fine post trovate il calendario completo del Blog Tour, così come le informazioni relative al giveaway finale. Ma passiamo subito al contenuto del post di oggi. Per questa tappa ho avuto l'occasione di intervistare la traduttrice di Panic, Alice Intelisano. Di seguito la scheda del libro e l'intervista ad Alice!
S C H E D A L I B R O
Data di uscita: 26 novembre 2015
Trama:
È arrivata una nuova estate a Carp, una cittadina senza futuro immersa nel cuore grigio di un’America sonnolenta. Ma con la fine della scuola arriva anche Panic, la competizione segreta a cui partecipano i diplomati al liceo cittadino, e come ogni anno è pronta a dissipare il torpore e scatenare i conflitti più violenti, le alleanze più inaspettate, i sentimenti più profondi.
Sei pronto a giocare?
I N T E R V I S T A
1.Ciao Alice, benvenuta nel mio angolino. Innanzitutto, ti va di raccontarci della tua attività da traduttrice? Quando e come hai iniziato a tradurre?
Ciao Juliette, e grazie per avermi invitata! Ho studiato lingue ed editoria all’Università di Verona e da tempo svolgo attività di revisione di testi editoriali, soprattutto di controllo delle traduzioni dall'inglese all'italiano. Mi è stata offerta da Safarà Editore l'occasione di tradurre Panic e sono stata felicissima di accettare. È stata la mia prima traduzione in ambito editoriale; col mio lavoro ho cercato di rendere in maniera fedele la scrittura molto visiva e colorita di Lauren Oliver.
2.Qual è la cosa che ami di più di questo lavoro? E quale invece pensi sia la difficoltà maggiore quando si traduce?
La soddisfazione più grande arriva sicuramente nel rileggere una frase che magari in precedenza ha dato qualche problema di resa, e sentirsi appagata con il risultato. Perché la difficoltà maggiore non è tanto capire il testo e tradurlo, quanto renderlo in un italiano corrente e che sia rispettoso dell'originale. Ma se alla fine ci si riesce, quando si ha passione per il lavoro che si fa, è una grande gioia.
3.Come ti organizzi nel tuo lavoro? Segui una routine di traduzione particolare?
Trovo molto importante leggere bene e interamente tutto il testo, anche più volte, in modo da poter cogliere delle sfumature che saltano agli occhi solo dopo un'attenta lettura. Non ho una routine, ma di solito cerco di non concludere mai la giornata con un problema lasciato in sospeso.
4.Quali sono le qualità fondamentali che ogni traduttore dovrebbe possedere?
Un buon traduttore deve saper scrivere molto bene nella lingua di arrivo. Trovo fondamentale leggere molto, sia testi tradotti che scritti in origine in italiano. Sarebbe un peccato capire profondamente tutte le sfumature di un testo e non poterle rendere nella propria lingua.
5.Parlando di Panic, come descriveresti l'esperienza di traduzione del libro? Cosa ti ha colpito maggiormente di questo romanzo?
Lauren Oliver utilizza delle espressioni molto particolari per descrivere situazioni convenzionali. Una delle forze della sua scrittura sta nelle similitudini inconsuete, che all'inizio lasciano spiazzati ma che poi riescono a trasmettere esattamente il loro messaggio. Ad esempio, per descrivere una casa diroccata, la Oliver scrive: “In quel momento gli era sembrata come una persona alla quale avessero risucchiato l’anima attraverso l’ano: collassata e disperata, selvaggia e dagli occhi spalancati, piegata in due”. O, riferendosi a una macchina: “una Le Sabre il cui motore suonava come un vecchio che cercava di sputare una fibbia incastrata in gola”. Per fortuna sono espressioni che non si basano su particolarità della lingua inglese, quindi possiamo goderne anche noi italiani, senza perdere quasi nulla nella traduzione.
6.Quali sono state le scene preferite da tradurre? In quali invece hai incontrato maggiori difficoltà ?
Mi è piaciuto molto tradurre i dialoghi tra la protagonista Heather e sua sorella Lily, perché nella semplicità di alcune affermazioni della bambina si cela il senso di Panic. La paura, ma anche la speranza, insieme al senso di spaesamento e di incertezza riguardo al futuro. Come nel romanzo Ragazze che scompaiono, sempre di Lauren Oliver, l'azione si snoda attraverso gli affetti più cari dei protagonisti, tra i loro rapporti con le proprie sorelle, le proprie madri.
Il capitolo su cui ho lavorato di più è stato quello che racconta della seconda prova, alle torri idriche; è più lungo degli altri e sono presenti vari cambiamenti di prospettiva e visuale.
7.Cosa possono aspettarsi i lettori da Panic? Dacci tre aggettivi che descrivano questo libro.
Panic riassume tutte le paure che i giovani d’oggi affrontano quotidianamente: cosa succederà dopo? Come si può fare per costruirsi un futuro? Come impareranno i protagonisti del libro, non esistono scorciatoie. La vita è piena di momenti in cui si deve saltare nel vuoto, come fanno i personaggi nella prima prova, e in cui bisogna prendere una decisione che poi condizionerà la propria vita. Inoltre, è un libro di grande intrattenimento; le prove tengono sempre col fiato sospeso ed è facile immaginare Carp e le persone che ci abitano grazie alla scrittura molto visiva di Lauren Oliver, quasi cinematografica (non a caso il libro è stato opzionato dagli Universal Studios per la produzione un film).
Adrenalinico, emozionante, coinvolgente: ecco i tre aggettivi con cui descriverei Panic.
#M O M E N T O D A P A N I C
Non sono esattamente una persona avventurosa, o spericolata, e probabilmente il mio momento da panic vi risulterà abbastanza banale xD Anche se mi piace pensare il contrario, sono sempre stata molto legata alle mie routine e in generale non mi adatto facilmente ai cambiamenti, ed è per questo che trasferirmi per l'università è stata un'esperienza leggermente traumatica. Improvvisamente mi sono ritrovata tra due città che non conoscevo per niente (mi sono trasferita ma faccio comunque la pendolare), aggiungete a questo un senso dell'orientamento più o meno pari a zero..insomma i primi tempi sono stati abbastanza difficili. Ovviamente le cose sono poi migliorate, ma in quei primi giorni?Penso di aver provato qualcosa che si avvicinava di molto al panico totale xD
G I V E A W A Y
REGOLE PER PARTECIAPARE (obbligatorie)
REGOLE PER PARTECIAPARE (obbligatorie)
• Diventare lettori fissi dei blog partecipanti
• Commentare tutte le tappe (con il #momentodaPanic nel post iniziale del giveaway - QUI)
REGOLE PER PARTECIPARE (facoltative)
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• Scattare una foto per il #momentodaPanic e condividerla su Facebook, Instagram o Twitter
• Seguire i blog sulle loro pagine Facebook
C A L E N D A R I O
Oddio anch'io frequento l'Università di Verona! Avevo anche sbirciato quel corso , mi sarebbe piaciuto molto frequentarlo...
RispondiEliminaBellissima questa intervista, ti fa capire un pò il lavoro che fa un traduttore. spesso molti non sanno tutto quello che c'è dietro la pubblicazione di un libro!
RispondiEliminaEcco, quel corso è il mio sogno! Comunque bellissima intervista ;)
RispondiEliminaChe bella intervista! Interessantissimo scoprire cosa c'è dietro il lavoro di traduttrice :)
RispondiEliminaBellissima questa intervista. Il lavoro di un traduttore è molto complicato...
RispondiEliminaMolto bella l'intervista :) Molto spesso anche una cosa "semplice" come trasferirsi può sembrare un incubo!
RispondiEliminaInteressantissima l'intervista. La traduttrice, a mio parere, è un lavoro molto interessante. Ha sulle spalle delle responsabilità , ma deve essere qualcosa di stupendo. Soprattutto quando si ha passione per quel che si fa!
RispondiEliminaE capisco il tuo momento da Panic, io e il senso dell'orientamento siamo due cose diverse ahahah
Bella intervista :)
RispondiEliminaIl lavoro del traduttore è davvero difficile certe volte e spesso vengono presi di mira quando qualcosa che non va...
Complimenti per l'intervista! Un post davvero originale, brava Juliette ;) Un forte abbraccio Maria
RispondiEliminaBella intervista *-* è stato piacevole vedere il romanzo attraverso gli occhi di chi l'ha tradotto :3
RispondiEliminaEssendomi ritrovata più a volte a tradurre alcuni piccoli estratti di romanzi in lingua inglese, capisco benissimo le difficoltà di cui parla Alice! E la cosa che quando sono alle prese con queste piccola traduzioni mi è più difficile, infatti, è trasporre in italiano dando un bel suono alla frase, ma senza snaturarla :)
Comunque l'entusiasmo con cui ha parlato del libro ha stuzzicato ancora di più la mia curiosità a riguardo!
E per quanto riguarda il tuo momento da panic... ti capisco XD io qualche giorno fa ho iniziato a seguire un corso in una città vicina ma che non sono solita frequentare... e il primo giorno che sono andata in autobus mi è andato tutto storto... che nervi X°D
Che bella intervista ** avendo studiato lingue per cinque anni al liceo, capisco benissimo la soddisfazione di riuscire a tradurre qualche frase più complessa ^^ comunque sono sempre più curiosa di leggere Panic!
RispondiEliminaPs. Il mio #momentodapanic è simile al tuo..ho raccontato sul post di Silvy di quando mi sono persa i primi giorni in accademia xD ora rido, ma allora me la stavo facendo sotto lol
Questa tappa è stupenda!! È davvero interessante leggere come nasce la traduzione di un libro in lingua inglese! Io compro e leggo il 90% dei libri in inglese anche perché la mia passione per i libri è diventata sempre più grande da quando mi sono trasferita a Londra! Posso capire la felicità è la soddisfazione che si prova nel riuscire a rendere bene in italiano una frase inglese che all'inizio sembrava impossibile da tradurre in modo scorrevole e "sensato", perché molto spesso mi è capitato di tradurre qualcosa all'università e benché capissi benissimo tutto il testo, magari avevo problemi a tradurre in modo corretto e soddisfacente qualche frase o modi di dire che in italiano non abbiamo!! Alla prossima tappa! Un abbraccio!
RispondiEliminaMolto interessante il punto di vista della traduttrice sia sul libro che sul lavoro :)
RispondiEliminaE' molto interessante scoprire cosa c'è dietro a tutto il lavoro di traduzione di un libro. Un annetto fa ho provato a tradurre un libro che, con ogni probabilità , non vedrà mai la luce in Italia. Ci sono stata su per qualche giorno, ho tradotto qualche pagina, ma poi ho lasciato stare e ho letto semplicemente. Ho riscontrato troppe difficoltà soprattutto con i modi di dire americani e con alcune frasi che non avevano senso, se tradotte in italiano. In contrasto a ciò, però, è stato molto soddisfacente vedere che comunque potevo farcela. In futuro mi piacerebbe riprovarci peccato solo che ci voglia molta pazienza ed è un mio difetto non averne.
RispondiEliminaUna tappa molto bella soprattutto contando che in pochi intervistano i traduttori!
Complimenti interessante intervista anche a me sarebbe piaciuto partecipare al corso
RispondiEliminaMi sono sempre chiesta come potesse essere il lavoro di traduzione di un libro. Ho sempre pensato che la competenza non bastasse, ma che ci volesse anche la giusta enfasi e il giusto modo di sentire un libro!!
RispondiEliminaDopo l'intervista al realizzatore della cover e all'autrice mi fa piacere che abbiamo potuto "conoscere" anche la traduttrice :3
RispondiEliminaIl mondo dell'editoria mi affascina da morire! ^-^ Sarà che sono abituata a stare tutto il giorno al pc, quindi è un lavoro che non mi spaventa e trovo davvero figo! :-3
RispondiEliminaL'intervista è davvero interessante! :) E, anche se non sono una fan dell'autrice, il libro mi incuriosisce parecchio... spero di riuscire a leggerlo presto!
RispondiEliminaWow *_* bellissima questa intervista! Ho apprezzato molto conoscere un po' di più il mondo della traduzione che forse noi troppo spesso diamo per scontata!
RispondiEliminaBellissima intervista certo che anche il lavoro di una traduttrice non è facile come sembra molte volte noi diamo per scontato tante cose che in realtà non lo sono, ho trovato interessante conoscere meglio questo mondo è stata un'intervista veramente bella devo essere sincera non mi era mai stata data l'opportunità di conoscere meglio la traduttrice di un libro nei vari blog tour in cui ho partecipato è stata una bella idea grazie di cuore
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