Recensione Impulse e Perfect Ellen Hopkins

Buon sabato, lettori!Oggi vi parlo di due libri scritti da Ellen Hopkins (l'autrice del meraviglioso Crank. Cronaca di una dipendenza), appartenenti alla stessa serie ma totalmente indipendenti tra loro: Impulse e Perfect. Ho letto il primo l'anno scorso e il secondo all'inizio di quest'anno, li ho adorati entrambi e ho trovato lo stile della Hopkins migliorato moltissimo rispetto a Crank, quindi consiglio a  chiunque se la cavi con l'inglese di dare una possibilità a questa fantastica autrice!Non ho inserito trama e dati del libro perché si tratta di due storie diverse e non potevo mettere solo l'una o solo l'altra (di entrambe poi vi parlo già nella recensione), quindi vi rimando alle due pagine Goodreads (qui e qui) per ulteriori informazioni!




My Review

La cosa che rende unici i libri della Hopkins è sicuramente il suo stile. Ogni pagina dei suoi romanzi è scritta in versi, quasi come una poesia ma non proprio. Ogni parola è scelta in modo estremamente accurato e ha sempre più di un significato. Ciò che amo di più della scrittura della Hopkins è che per cogliere davvero ciò che vuole trasmetterti non basta fermarsi a una lettura veloce: le parole usate, la loro disposizione, le loro ripetizioni, gli spazi vuoti...ogni elemento viene messo insieme per dare al lettore un'esperienza sempre più diretta, intensa e concreta della storia.

Tre 
strade separate
si intersecano in un posto
dove nessuna persona sana di mente
vorrebbe mai andare.
Tre
persone, senza niente
in comune 
se non l'età, la vicinanza,
e il desiderio di morire.

Impulse si concentra su tre adolescenti che hanno cercato di suicidarsi. Tony, Vanessa e Connor si trovano al centro di Aspen Springs per guarire ed affrontare ciò che li ha spinti a tentare il suicidio, e durante la terapia i tre stringono un'amicizia che li lega sempre di più, fino a quando non sono costretti a scegliere di nuovo tra la vita e la morte. "A quale impulso si arrendersi?Quale scelta fare?" sono le due domande su cui si incentra l'intero libro e a cui i tre ragazzi cercano di dare disperatamente una risposta.

Finto
è ciò che sei
se decidi di cambiare
il tuo essere imperfetto?

Perfect narra la storia di 4 ragazzi che hanno in comune il bisogno di diventare perfetti, per se stessi, per le loro famiglie o per i loro amici. Tutti i personaggi si trovano davanti a una situazione difficile e oltre a dover fare i conti con la realtà esterna devono anche affrontare i demoni interiori che minacciano di distruggerli. Sin dalla prima pagina è chiaro il messaggio della Hopkins: la perfezione è un'illusione, e perdere se stessi, la propria identità, per qualcosa che nemmeno esiste è proprio ciò che fanno Kendra, Cara, Sean e Andre, ognuno per motivi diversi.

Un'altra cosa che amo della Hopkins è il modo in cui riesce a trattare temi difficili e delicati in modo così semplice eppure efficace, senza mai cadere nel banale e senza mai fare ciò che il lettore si aspetta. Come tutti i suoi libri, Impulse e Perfect sono due storie realistiche, dove il lettore viene messo di fronte alla realtà dei fatti e in cui non c'è nessun finale "felice" nel vero senso della parola. Alla fine dei suoi libri c'è speranza, ma c'è anche verità: la Hopkins scrive per diffondere dei messaggi e non solo per intrattenere. 

I miei ricordi più felici non trovano posto nel passato. 
Sono ricordi che devo ancora creare.

Impulse e Perfect sono sostanzialmente indipendenti tra loro (si può leggere anche solo il primo e viceversa), ma sono anche legate da un sottile filo e leggere le due storie in ordine sarebbe l'ideale, anche se io stessa ho preferito Perfect a Impulse. Ho trovato infatti un po' più difficile riuscire a comprendere e identificarmi con le storie di Impulse, forse perché si tratta di situazioni molto estreme rispetto a Perfect, che oltre a tematiche altrettanto difficili tratta anche argomenti con cui ogni ragazzo, chi più chi meno, ha avuto a che fare.
Consiglio entrambi i libri a chi è fan della Hopkins e dei romanzi in versi, ma anche a chi vorrebbe iniziare qualcosa dell'autrice e non sa da dove iniziare!



Difficoltà in lingua-molto bassa. La storia è narrata in versi, ma le parole usate sono semplici e chiunque abbia una conoscenza base dell'inglese non dovrebbe avere problemi!






2 commenti

  1. Non ho mai letto nulla di questa scrittrice, ma dalla tua recensione mi viene voglia di andare a spulciare qualcosa. Mi piacciono le scrittrici che danno un bel messaggio finale. Credo che lo leggeròòòò *_*

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    1. Fammi sapere se poi lo leggi Vee :) All'inizio è difficile abituarsi al tipo di scrittura, ma dopo un po' ce ne si innamora *__*

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Grazie mille per aver commentato il mio post!Apprezzo tantissimo i vostri commenti e cercherò di rispondervi al più presto =)

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