Chi frequenta spesso questo blog saprà quanto ho amato questa serie, e dopo la Read-Along dedicata ad essa (che si è conclusa pochi giorni fa), io, Valentina dal blog My Empty Purse e Amaranth dal blog La Bella e Il Cavaliere abbiamo deciso di cercare di attirare l'attenzione delle case editrici italiane su Hex Hall, con la speranza che venga pubblicato anche in Italia!
(QUI IL PDF SCARICABILE)
Felicia Miller stava piangendo nel bagno della scuola. Un'altra volta.
Sapevo che era lei perché, nei tre mesi che in cui avevo frequentato la Green Mountain High, avevo già visto Felicia piangere in bagno per ben due volte.
Lei aveva un pianto davvero particolare, alto e concitato come quello di un ragazzino, anche se Felicia aveva diciotto anni, due anni più di me.
Prima l'avevo sempre lasciata da sola, immaginando che è diritto di ogni ragazza piangere in pace in un bagno pubblico.
Ma questa sera era la notte del ballo, e c'era qualcosa di veramente triste nel piangere indossando vestiti eleganti.
Inoltre, avevo sviluppato una debole simpatia per Felicia. C'è stata una ragazza come lei in ogni scuola in cui sono andata (diciannove in tutto). E anche se io sono sempre stata vista come la ragazza "strana", la gente non mi ha mai prestato molta attenzione;
Per lo più mi ha solo ignorato. Felicia, invece, è la ragazza con cui se la prendono tutti. Per lei, la scuola non è stata altro che un costante susseguirsi di soldi rubati per il pranzo e di prese in giro.
Diedi un'occhiata sotto la porta del box e vidi un paio di piedi in sandali gialli.
"Felicia?" la chiamai, bussando piano alla porta. "Cosa c'è che non va?"
Lei aprì la porta e mi guardò con rabbia, gli occhi iniettati di sangue.
"Cosa c'è che non va? Beh, vediamo, Sophie, è la notte del ballo del mio ultimo anno, e riesci a vedere un accompagnatore da qualche parte? "
" Um ... no. Ma sei nel bagno delle ragazze, così ho pensato..."
"Cosa?" chiese, mentre si alzava e si asciugava il naso con un enorme rotolo di carta igienica. "Che il mio accompagnatore è là fuori che mi aspetta?" Sbuffò.
"Ma per favore. Ho mentito ai miei genitori e gli ho detto che avevo un appuntamento. Così mi hanno comprato questo vestito ", diede uno schiaffo al taffetà giallo come se fosse un insetto che stava cercando di uccidere, "e ho detto che il mio accompagnatore mi avrebbe aspettato qui. Io. . . non potevo dirgli che non sono stata invitata da nessuno al ballo di fine anno. Gli avrei spezzato il cuore"Lei alzò gli occhi. "Quanto è patetico? "
"Non è patetico," dissi. "Un sacco di ragazze vengono al ballo da sole".
Mi guardò. "Hai un appuntamento?"
Avevo un accompagnatore , ovviamente. Certo, era Ryan Hellerman, l'unica persona al Green Mountain High meno popolare di me, ma era pur sempre un accompagnatore . E mia madre era stata così eccitata all'idea che qualcuno me l'avesse chiesto.
L'aveva visto come la mia occasione di iniziare a integrarmi con gli altri, la mia possibilità di iniziare a essere normale.
La normalità era davvero molto importante per mamma.
Guardai Felicia lì nel suo vestito giallo, mentre si soffiava il naso, e prima che riuscissi a fermarmi, dissi qualcosa di totalmente stupido: "posso aiutarti ".
Felicia mi guardò con gli occhi gonfi. "Come?"
La presi per il braccio, tirandola in piedi. "Dobbiamo andare fuori. "
Uscimmo dal bagno e dalla palestra affollata. Felicia sembrava diffidente mentre la conducevo attraverso le grandi porte della scuola e fuori nel parcheggio.
"Se questo è una specie di scherzo, ho lo spray al peperoncino nella mia borsa", disse, tenendo la piccola pochette gialla stretta al petto.
"Rilassati". Mi guardai intorno per assicurarmi che il parcheggio fosse deserto.
Anche se era la fine di aprile, c'era ancora un un pò di gelo nell'aria, ed entrambe rabbrividimmo nei nostri vestiti. "Okay," dissi, tornando a lei. "Se potessi aver qualunque ragazzo al ballo, chi sarebbe? "
"Stai cercando di torturarmi?" Chiese.
"Rispondimi e basta."
Fissandosi le scarpe gialle, mormorò, "Kevin Bridges?"
Non mi sorprese. Presidente della SGA, capitano della squadra di calcio, molto attraente. . . Kevin Bridges era il ragazzo che quasi ogni ragazza desiderava avere come accompagnatore al ballo.
"Va bene, allora. Kevin sia," mormorai, scocchiandomi le nocche. Sollevai le mani al cielo, chiusi gli occhi e visualizzai Felicia tra le braccia di Kevin, nel suo vestito giallo brillante, e lui in smoking.
Dopo pochi secondi in cui mi concentravo su quell'immagine, iniziai a sentire un leggero tremore sotto i miei piedi e una sensazione simile ad'acqua che scorre sotto le mie mani spiegate. I miei capelli iniziarono a galleggiare sopra le spalle, e sentì Felicia respirare affannosamente.
Quando aprì gli occhi, vidi esattamente ciò in cui avevo sperato. In cielo si stagliava un enorme nube oscura che vorticava, mentre scintille di luce violacea lampeggiavano al suo interno.
Continuai a concentrarmi, e la nuvola iniziò a roteare sempre più velocemente, fino a diventare un perfetto cerchio con un foro al centro.
La ciambella magica, è cosi che l'avevo soprannominata la prima volta che ne avevo creata una, il giorno del mio dodicesimo compleanno.
Felicia si rannicchiò tra due auto, le braccia alzate sopra la testa. Ma ormai era troppo tardi per fermarsi.
Il foro al centro della nube si riempì di luce verde brillante.
Concentrandomi su quella luce e l'immagine di Kevin e Felicia, piegai le dita e osservai il fulmine verde che usciva dalla nuvola e attraversava il cielo. Poi scomparve dietro alcuni alberi.
Anche la nube sparì, e Felicia si alzò con gambe tremanti. "E quello cos'era? "Si rivolse a me, con gli occhi spalancati." Sei una strega o cosa? "
Mi strinsi nelle spalle, mentre una gradevole sensazione mi ronzava ancora per la testa, a causa del potere che avevo appena scatenato.
Ubriaca di magia, era cosi che mamma mi chiamava sempre. "Non era niente," dissi. "Ora andiamo dentro ".
Ryan si trovava vicino al tavolo del punch quando tornai nella palestra.
"Cos'è successo?" chiese, accennando a Felicia. Lei si guardava intorno stordita mentre si sollevava sulle punte dei piedi, osservando la pista da ballo.
"Oh, aveva solo bisogno di una boccata d'aria", dissi, prendendo un bicchiere di punch.
Il mio cuore galoppava ancora, e le mie mani tremavano.
"Ok", disse Ryan, muovendo la testa a tempo di musica. "Vuoi ballare? "
Prima che potessi rispondere, Felicia corse verso di me e mi afferrò il braccio. "Non è nemmeno qui, "disse." Non avevi. . . fatto di lui il mio accompagnatore stasera? "
"Shhh! Sì, l'ho fatto, ma dovrai essere paziente. Appena Kevin arriva qui, ti troverà , fidati. "
Non dovemmo aspettare a lungo.
Ryan e io eravamo solo a metà del nostro primo ballo quando il rumore di un crollo echeggiò per la palestra.
Ci fu una rapida successione di scoppi, quasi come colpi di fucile, che fecero urlare i ragazzi mentre si rifugiavano sotto il tavolo del rinfresco.
Guardai la ciotola di punch precipitare a terra, mandando spruzzi di liquido rosso dappertutto.
Ma non era una pistola che aveva procurato gli scoppiettii, erano i palloncini.
Centinaia di palloncini. Qualunque cosa fosse accaduta aveva fatto cadere l'enorme arco fatto di palloncini.
Guardai oltre e vidi molti degli insegnanti correre per raggiungere le porte.
Che però non erano più lì.
Questo perché una Land Rover color argento si era schiantata contro di loro.
Kevin Bridges uscì barcollando dal sedile del conducente. Aveva un taglio sulla fronte e sulla mano, e sanguinava sul legno lucido mentre gridava "Felicia! FELICIA!"
"Cavoli," Ryan mormorò.
La ragazza di Kevin, Caroline Reed, uscì dal lato del passeggero. Singhiozzava. "E 'pazzo!" strillò. "Stava bene, poi c'è stata questa luce. . . e. . ». Si interruppe nel pieno di una crisi isterica, e sentì male allo stomaco.
"FELICIA!" Kevin continuava a urlare, setacciando selvaggiamente la palestra. Si guardò intorno e vide Felicia nascosta sotto uno dei tavoli, gli occhi enormi.
Sono stata attenta questa volta, pensai. Sono migliorata adesso!
Kevin trovò Felicia e la fece uscire da sotto il tavolo.
"Felicia!" Aveva un ampio sorriso, il suo viso illuminato, che, con il sangue e tutto, era davvero terrificante. Non biasimai Felicia per aver gridato mentre cercava di scappare.
Uno degli insegnanti, Coach Henry, andò ad aiutarla, afferrando Il braccio di Kevin.
Ma Kevin si girò appena, mentre con una mano stringeva ancora Felicia, e colpì Coach Henry in piena faccia. L'allenatore, che era un metro e ottanta e pesava più di duecento chili, volò all'indietro.
E poi scoppiò il finimondo.
La gente correva impazzita per raggiungere le uscite, gli insegnanti si dirigevano verso Kevin, e le urla di Felicia avevano assunto un tono disperato,stridulo. Solo Ryan sembrava impassibile.
"Incredibile!" disse affascinato, mentre due ragazze si arrampicarono sulla Land Rover e uscirono dalla palestra.
Kevin teneva ancora una delle mani Felicia, ed era in ginocchio. Non potevo esserne sicura, con tutte le urla di lei, ma credo che le stesse dedicando una canzone.
Felicia non gridava più ora, ma stava cercando qualcosa nella borsetta.
"Oh no," Gemetti. Iniziai a correre verso di loro, ma scivolai e caddi per terra.
Felicia tirò fuori una piccola bomboletta rossa dalla borsa e spruzzò il contenuto sul viso di Kevin.
La sua canzone proruppe in un grido di dolore. Lasciò cadere la mano, e Felicia iniziò a correre.
"Ok, piccola!" le gridò. "Non ho bisogno di occhi per vederti!Posso ammirarti con gli occhi del mio cuore, Felicia! Il mio cuore! "
Perfetto. Non solo era stato un incantesimo troppo potente, ma anche difettoso.
Mi sedetti per terra, mentre il caos che avevo creato infuriava intorno a me.
Un palloncino bianco solitario mi colpì il gomito, e la signora Davison, la mia insegnante di algebra, inciampò passando, gridando al suo cellulare, "Ho detto Green Mountain High! Um. . . Non lo so, un'ambulanza? Una squadra SWAT? Basta che mandiate qualcuno! "
Poi sentì un urlo. "E' stata lei! Sophie Mercer!"
Felicia puntava verso di me, tremando.
Anche con tutto quel rumore, le parole di Felicia echeggiarono nella palestra.
"Lei è ... lei è una strega!"
Sospirai. "Non un'altra volta."