Buongiorno, lettori!Oggi vi parlo della prima lettura che ho fatto quest'anno, The Lesser Bohemians di Eimear McBride. Ho preso questo libro a Edimburgo in uno dei negozi Waterstones, attirata prima dal titolo e dalla copertina, e poi dalla trama. Di solito compro sempre libri di cui mi sono già informata un minimo, di cui ho letto pareri o di cui conosco l'autore. Questa volta invece ho fatto un po' un salto nel buio, ne è valsa la pena?
R E C E N S I O N E
La protagonista di questo libro è una giovanissima ragazza, di origini irlandesi, in procinto di iniziare una delle migliori Drama Schools di Londra degli anni '90. Viene irrimediabilmente travolta dal fascino della città , del mondo della recitazione, e della nuova vita che si sta costruendo. Ben presto incontra un altro attore, molto più grande di lei, e tra i due nasce subito qualcosa. Ma la sfida più grande non è la loro età , bensì il passato oscuro che entrambi si portano dietro.
"And I wish that I was someone else, a girl with words behind her face, not this one done up like a stone in herself."
Le prime pagine di The Lesser Bohemians non mi hanno convinto per niente. La storia non mi sembrava nulla di nuovo, e personalmente non amo i romanzi con grandi differenze d'età in una relazione. Lo stile era pretenzioso, e dopo anni di lettura in lingua mi sono trovata addirittura a faticare per comprendere la scrittura della McBride: frasi corte, molto spesso incomplete; cambiamenti di dimensioni del testo; passaggi improvvisi da un evento all'altro. Insomma, non è stato amore a prima vista, ma proseguendo la lettura mi sono decisamente ricreduta.
Per quando riguarda lo stile, una volta concluso il libro diventa chiaro l'intento dell'autrice e della sua scrittura così particolare. La prima parte della storia è articolata come un flusso di coscienza. La protagonista non dice nulla su di sé, nemmeno le cose più basilari come la sua età o il suo aspetto fisico (scopriamo queste cose attraverso dialoghi con altri personaggi), e perché dovrebbe?Queste cose non risultano importanti per lei, quindi ciò che leggiamo è per lo più un insieme di reazioni ed emozioni a eventi e persone. È questo che, all'inizio, rende il libro difficile da interpretare. Andando avanti diventa molto più facile, un po' perché ci si abitua allo stile, e un po' perché lo stesso stile cambia e si semplifica. Ecco un'altra particolarità : l'autrice racconta, in parte la storia utilizzando il linguaggio e la sua trasformazione.
Se i primi capitoli sono una massa di pensieri e frasi lasciati a metà , frutto di una ragazza sommersa da nuove esperienze e sensazioni, a fine libro la scrittura è più coerente, strutturata quasi come un libro normale.
you know
it was too late and
all of a sudden, I was that became
a person who has done the worst thing
is that even a person anymore?
Passando alla storia d'amore invece, anche questa si è rivelata molto più complessa e distorta di quanto mi aspettassi. Entrambi i personaggi hanno superato degli eventi alquanto traumatici, eventi che potrebbero tenerli insieme e far crescere la loro relazione ma che potrebbero anche facilmente distruggerla. Gli ultimi capitoli, in cui scopriamo il passato di lui, è molto intenso e a tratti difficile da leggere non per lo stile (che al contrario diventa più convenzionale), ma per gli eventi narrati.
Un dettaglio che mi ha colpito molto è il fatto che l'autrice non rivela i nomi dei due protagonisti se non nell'ultimissima parte, e lì hanno una forza sorprendente: li rendono tangibili e reali agli occhi del lettore, diventano finalmente "completi".
It turns lonely though, shouldering in through the hordes. All the speculative friendships I, jealous, observe. It's just space but I have so much distance to make and this seems such a wilful world"
Giudizio finale sul libro?Mi ha colpito e anche tanto. L'inizio è stato un po' incerto, ma devo dire che The Lesser Bohemians si è ripreso abbastanza presto, e non appena ho acquisito un po' di familiarità con la scrittura, ho trovato molto difficile abbandonare la lettura.
Insomma, questo libro è stata una vera sorpresa e non posso che consigliarlo a chi ha dimestichezza con l'inglese!
Difficoltà lettura in lingua: alta.
Ciao! Non conoscevo né il libro né l'autrice, ma la tua recensione mi ha incuriosita! Inizio a segnarmi il titolo... non penso che mi precipiterò a comprarlo perché la lista che voglio comprare è sempre in crescita paurosa e rischia di ridurmi sul lastrico, ma se mi capitasse tra le mani di sicuro gli darò una possibilità !
RispondiEliminaCiao, si diciamo che è una di quelle letture che vale la pena fare se ne hai l'occasione ^^
EliminaMi sembra davvero particolare e finora ho faticato davvero tanto solo con due libri a causa dello stile di scrittura - Drive di James Sallis e Hemlock Gorve di Brian McGreevy - ma a dispetto di questo "ostacolo", devo dire che mi incuriosisce!
RispondiEliminaGuarda dopo un po' allo stile non ci fai più caso, sono i primi capitoli che ti scombussolano un po' xD
EliminaDevo dire che mi hai parecchio incuriosita, tuttavia non lo leggerò mai. Leggo pochissimo in lingua e quindi probabilmente non riuscirei a starci dietro e, per di più, il "flusso di coscienza" è uno stile narrativo che non mi è mai piaciuto!
RispondiEliminaGià se sai già che avresti difficoltà meglio evitarlo xD
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