Recensione Black Friars. L'ordine della Spada Virginia de Winter

Buon lunedi a tutti!Concluso il primo girone di sfide alla Review War, noi partecipanti possiamo finalmente postare le nostre recensioni, cosi ecco qui quella di Black Friars della De Winter =)


Titolo: Black Friars. L'ordine della spada
Autore: Virginia de Winter
Editore: Fazi
Pagine: 682
Data di uscita: 16 luglio 2010
Trama:
Chi è Eloise Weiss? Perché il più antico vampiro della stirpe di Blackmore abbandona per lei l’eternità suscitando le ire di Axel Vandemberg, glaciale Princeps dello Studium e tormentato amore della giovane?
La Vecchia Capitale si prepara alla Vigilia di Ognissanti e il coprifuoco è vicino perché il Presidio sta per aprire le sue porte. Il lento salmodiare delle orde di penitenti che si riversano per le vie, in cerca di anime da punire, è il segnale per gli abitanti di affrettarsi nelle proprie case, ma per Eloise Weiss è già troppo tardi. Scambiata per una vampira, cade vittima dell’irrazionalità di una fede che brucia ogni cosa al suo passaggio. In fin di vita esala una richiesta d’aiuto che giunge alle soglie della tomba dove Ashton Blackmore, un redivivo secolare, riposa protetto dalle ombre della Cattedrale di Black Friars. Il richiamo della ragazza è un sussurro che si trasforma in ordine, irrompe nella sua mente e lo riporta alla vita. Nobili vampiri di vecchie casate, spiriti reclusi e guerrieri, eroici umani e passioni che il tempo non è riuscito a cancellare: Black Friars – L’ordine della Spada è un mondo nuovo che profuma di antico, un romanzo che si ammanta di gotico per condurre il lettore tra i vicoli della Vecchia Capitale o negli antri del Presidio, in un viaggio che continua oltre la carta e non finisce con l’ultima pagina.


RECENSIONE:
Non sapevo bene cosa aspettarmi da Black Friars. La trama, che non rileva praticamente nulla sul romanzo, mi aveva un po’ scoraggiato (ancora vampiri?), e il fatto che l’autrice fosse italiana non mi invogliava particolarmente a iniziarlo. Non fraintendetemi, non ho assolutamente nulla contro gli scrittori italiani, ma sono semplicemente rimasta tante volte, forse troppe, delusa da libri ai quali mancava quel qualcosa in più, quel qualcosa che ti coinvolge nella storia e che te la fa amare con tutto il cuore. Quindi sono sempre un po’ restia a leggere romanzi italiani, soprattutto se appartengono al genere YA. Anche con Black Friars avevo i miei pregiudizi, ero davvero sicura che si rivelasse un’altra delusione, ma cosi non è stato.
Inizialmente la storia non mi entusiasmava molto. Sono stata catapultata in un mondo completamente diverso dal nostro di cui non sapevo assolutamente niente e che non sono riuscita interamente a comprendere fino a circa metà libro. Il fatto è che l’autrice ha iniziato il romanzo dando per scontato il fatto che noi lettori conoscessimo già il mondo in cui è ambientato, e, soprattutto nei primi capitoli, non è affatto facile seguire le azioni dei personaggi e si è tentati più volte di saltare alcuni paragrafi. Ma questa è l’unica critica che muovo alla De Winter, perché superate le prime cinquanta/sessanta pagine mi sono irrimediabilmente innamorata di Black Friars e non sono più riuscita a smettere di leggerlo fino alla fine.
“I giardini dei morti sbocciavano di notte, fasci di fiori imbalsamati dal gelo sotto una luna immobile nella sua corte di nuvole inginocchiate alla base del cielo, sul tratto di un orizzonte di croci e mausolei che disegnavano di marmo e ombra il profilo di un silenzio interminabile.” 

La storia è decisamente particolare e intricata, e visto che viene introdotta molto lentamente e tante cose vengono svelate solo nelle ultime pagine, non vi anticiperò nulla sulla trama. Parlerò piuttosto solo della storia in generale. E’ vero, Black Friars è un libro sui vampiri, ma è anche molto molto più di questo. Sinceramente l’argomento “vampiri”, sui quali ormai ho veramente letto di tutto (dal fatto che hanno le ali al fatto che possono essere sconfitti da graffette colorate), era ciò che mi preoccupava maggiormente. Invece sono rimasta piacevolmente sorpresa dal modo in cui l’autrice ha deciso di trattare queste creature. Oltre al fatto che occupano solo un ruolo marginale nel mondo di Black Friars (cosa che mi ha reso estremamente felice), i “Redidivi” della De Winter ricalcano il modello classico di vampiro antico e letale, e non quello che ormai spopola tra gli Young Adults. Ne è un esempio perfetto Ashton, uno dei personaggi più importanti che ha un ruolo a dir poco fondamentale nella storia. E’ un vampiro di quattrocento anni e più, e per una volta li dimostra tutti. Non si comporta da umano, come spesso succede negli altri libri, ma da creatura immortale che è sopravvissuto per secoli e che ragiona in modo completamente diverso dagli uomini.

“Né morto né vivo, una creatura del sangue che cammina per l’eternità su quella soglia che agli umani è consentito varcare una volta soltanto, senza ritorno” 
Leggendo i primi capitoli temevo che Ashton andasse a prender parte ad un triangolo amoroso insieme ai due personaggi principali, Eloise e Axel. Fortunatamente però non c’è stato nessun terzo incomodo tra i due ragazzi e Ashton non si è intromesso nella loro storia d’amore.
Parlando di Eloise e Axel, devo dire che all’inizio la loro relazione non mi aveva convinta del tutto, principalmente perché la protagonista non ci dà nessuna spiegazione su ciò che è successo tra i due e quindi ci ritroviamo praticamente a brancolare nel buio per tutto il libro. L’autrice però è riuscita comunque a far funzionare la loro storia, e ammetto che ho davvero adorato il loro rapporto di amore/odio, anche se molte volte avrei voluto prendere a schiaffi Axel. Tra i tanti, lui è forse l’unico personaggio che non ho completamente compreso nemmeno una volta finito il libro. Penso che l’autrice abbia voluto tenerci volutamente all’oscuro di alcune cose su di lui che molto probabilmente scopriremo negli altri volumi della serie.
Eloise invece si è rivelata esattamente il tipo di eroina di cui mi piace leggere. E’ uno dei personaggi che ho amato di più perché è tremendamente realistica. E’ umana, e si comporta da tale. Non è perfetta, ma di certo non sta a piangersi addosso tutto il tempo. E’ fragile, ha paura di ciò che succederà in futuro, ma non smette mai di farsi forza e di continuare a battersi fino alla fine per ciò in cui crede.

“Improvvisamente lei si sentì fragile come un bicchiere. Cristallo spesso e tenace, poteva cadere al suolo senza riportare alcun danno oppure sbeccarsi in un angolo restando comunque intero. C’era però un punto, un punto preciso che, se avesse colpito il suolo, lo avrebbe fatto esplodere in mille frammenti, tanto da rendere impossibile riconoscere che forma avesse avuto in origine. Frantumata, sgretolata.”

Ho adorato il modo in cui l’autrice ha costruito e caratterizzato ogni cosa, dai personaggi all’ambientazione alle singole scene. Ha uno stile particolarissimo, pieno di metafore e quasi poetico, che si addice perfettamente ai toni gotici e un po’ dark del libro, e che trascina, sin dalle prime pagine, il lettore nel mondo di Black Friars.

4 stelline!




10 commenti

  1. Io ho letto il prequel e mi è piaciuto tanto, devo recuperare questo ;)

    RispondiElimina
  2. Sono da leggere tutti!! *.*
    Anche il terzo è molto bello e la storia è curata benissimo!
    Nonostante ci siano i vampiri, non sono i soliti vampiri stereotipati.
    Non sapevo che l'autrice fosse italiana: una bella sorpresa direi, non che abbia pregiudizio verso gli autori italiani, è che come te a volte sono rimasta un pò delusa.
    Un pò come con gli autori francesi; non so perchè ma proprio non li digerisco!!

    RispondiElimina
  3. Ho letto tutti e tre i libro, stupendi!!
    Tranquilla Juliette, capirai tutto nel secondo, infatti andiamo 5 anni indietro, e tramite Axel capiamo cosa è successo tra i due!!!
    Non vedo l'ora di leggere il 4°

    RispondiElimina
  4. Della serie ho letto solo questo ed è stupendo! Sicuramente leggerò prima il terzo...il prequel può aspettare xD
    Sono davvero lunghi ma ne vale la pena *^*

    RispondiElimina
  5. Concordo su tutto (tranne che su Axel, che io adoro XD)!
    Black Friars è una delle mie saghe preferite, io venero la De Winter. Ha creato un mondo fantastico, dei personaggi meravigliosi (Eloise è mitica... È vogliamo mettere Ashton? O Bryce?) e una storia indimenticabile, sempre con quel suo stile divino *-*
    I seguiti sono altrettanto belli, se non di più! :D

    RispondiElimina
  6. L'unica cosa che mi frenava dal comprare questa serie italiana era il tema dei vampiri, ma se dici che occupano solo un ruolo marginale, forse potrei anche dargli qualche possibilità. Comunque prima mi informerò meglio. Per il momento il mil cuore appartiene alla Trilogia delle Gemme! <3

    RispondiElimina
  7. Benvenuta tra noi!!!! per capire pienamente la storia di Axel e Eloise devi leggere L'ordine della chiave, perchè così riuscirai a chiarire tanti piccoli dubbi e misteri del primo libro, anche se dei tre è quello che mi è piaciuto di meno! con l'ultimo ti innamorerai di Gabriel, te lo assicuro, anche se in questo libro non fa una bella figura, e se vuoi unirti ai nostri deliri in attesa dell'ultimo volume sei la benvenuta, a patto che tu tenga giù la mani da Bryce, è stato accalappiato dalla sottoscritta!

    RispondiElimina
  8. Io non sono proprio riuscita ad andare oltre alle venti pagine tipo D:
    Non mi piaceva il modo di scrivere dell'autrice... non mi attirava la trama... eppure tutti ne parlano così bene y__y ma non fa proprio per me D:

    RispondiElimina
    Risposte
    1. :OOOO (questa la mia faccia)
      hihi..scherzo :)
      Ma hai letto solo L'ordine della spada?
      Io a dire il vero sono partita dal primo in ordine "cronologico", L'ordine della chiave, e forse x questo sono riuscita ad apprezzare meglio la storia..dagli una seconda possibilità! ^^

      Elimina

Grazie mille per aver commentato il mio post!Apprezzo tantissimo i vostri commenti e cercherò di rispondervi al più presto =)

Featured Slider