Divergent Read-Along!Seconda tappa: abneganti

Seconda Tappa della Divergent Read-Along.


Prima di iniziare, ecco i nomi dei vincitori della scorsa tappa, anticipati dai calorosi ringraziamenti di Foreigner, autrice della scorsa tappa!

Innanzitutto vorrei ringraziare tutte le persone che hanno partecipato alla prima tappa della Divergent read-along. Poi, vorrei dire che i vostri commenti erano tutti meravigliosi. La cosa che mi ha fatto più piacere nel leggere le vostre riflessioni, è stato il fatto che da una semplice domanda e dai pochi capitoli che avete letto (per alcuni solo il primo, per quelli che hanno deciso di portarsi avanti con la lettura più di uno), siete riusciti a fare dei collegamenti, dei paragoni e dei ragionamenti veramente interessanti. Per questo, indipendentemente dai nomi che ho scelto per i premi, vi ringrazio tutti per gli ottimi spunti di riflessione che mi avete dato. Inoltre, se avessi potuto avrei regalato a ognuno di voi un e-book, ma visto che ce ne sono in palio solo tre, ho dovuto restringere il campo. Ma non dimenticate mai che partecipare a questa iniziativa vuol dire per prima cosa discutere con gli altri e ragionare sul libro che si sta leggendo o che si ha letto, poco importa se riceverete un premio o meno. Proprio per questa ragione, vi invito tutti a leggere i commenti degli altri e rispondere scrivendo se siete d'accordo o meno. Solo così riusciremo a creare delle discussioni profonde e riusciremo a vivere un'esperienza memorabile grazie a un libro altrettanto speciale. Grazie ancora,
Foreigner
Nomi dei vincitori del primo contest: 
Valy P.
Amaranth
Vanessa

Chi vi parla ora è Bliss. Come avrete capito dal titolo, qui ci concentreremo sulla fazione degli Abneganti, una delle cinque in cui la società che Veronica Roth ci mostra in Divergent è divisa. Avete letto i capitoli dal due al sei? Spero che questo romanzo vi stia coinvolgendo, o che sia quantomeno un'emozionante rilettura, per chi fra voi lo conosceva già! Chi segue il mio blog da un pò e ha letto la mia recensione (qui), saprà sicuramente che sono uscita fuori di testa per questa storia meravigliosa.
Dunque, siccome so che siete impazienti di iniziare, diamo il via a questa tappa!

Chi sono gli Abneganti?
Quelli che condannavano l'egoismo formarono gli Abneganti.
Fra loro, Beatrice viene cresciuta secondo gli ideali di umiltà e gentilezza, di altruismo, condannando il sarcasmo, la vanità, la curiosità e l'autocompiacimento, per cui ci si veste tutti allo stesso modo e con lo stesso coloro, il grigio, e non ci si può guardare allo specchio se non in un giorno particolare, si nasconde il proprio aspetto e non si festeggiano compleanni, si aiuta il prossimo, dimenticandosi di se stessi, anche se questo è un Escluso. E' per questa loro incorruttibilità che gli Abneganti sono al governo, così che nessuno possa dubitare della loro genuina disponibilità verso il prossimo.

All'origine della semplicità non c'è il disprezzo dell'unicità, come pensano a volte le altre fazioni. Ogni cosa -le nostre case, i nostre vestiti, le nostre pettinature- è studiata per aiutarci a dimenticare noi stessi e per proteggerci dalla vanità, dall'avidità e dall'invidia, che sono solo forme di egoismo. Se abbiamo poco, se abbiamo bisogno di poco e siamo tutti uguali, non invidiamo nessuno.
Mi sforzo di amare questa filosofia.

Manifesto degli Abneganti
Cos'è il Manifesto? Quando vennero create le fazioni, ognuna di esse adottò una sorta di promemoria pubblico dei loro ideali, qualcosa che dicesse al mondo ciò in cui credevano *lo scoprirete più avanti*.
"Sarò la mia rovina se diventerò la mia ossessione.
Dimenticherò coloro che amo se non sarò loro utile.
Entrerò in guerra con gli altri se mi rifiuterò di vederli.
Pertanto scelgo di stare lontano dai miei dubbi,
di non fare affidamento su me stesso
ma sui miei fratelli e sulle mie sorelle,
di proiettarmi sempre verso l'esterno
fino a quando sparirò."*

*'e solo Dio rimarrà', alcuni membri aggiungono questa frase alla fine, ma non è obbligatorio.

Cosa abbiamo visto fin'ora?
In questi primi capitoli abbiamo avuto un assaggio della società di Divergent. Abbiamo conosciuto Beatrice Prior, suo fratello maggiore Caleb e i loro genitori, assistito al suo test attitudinale, un test per cui non ci si può preparare, che le dirà qual'è la sua attitudine. Ottenendo un risultato inconcludente, Beatrice scopre di essere una Divergente: Abnegante, Intrepida, Erudita; con questa consapevolezza, si prepara alla Cerimonia della Scelta, momento in cui dovrà confermare, davanti a tutti, la sua appartenenza agli Abneganti, o fare una scelta totalmente diversa, e diventare così una trasfazione

Quando osservo lo stile di vita degli Abneganti dall'esterno, lo trovo bello. Quando guardo la mia famiglia muoversi in armonia; quando andiamo alle cene e alla fine tutti aiutano a pulire senza che glielo si debba chiedere; quando vedo Caleb offrirsi di portare la spesa agli estranei, ogni volta mi riinnamoro di questa vita. E' solo quando cerco di viverla io che iniziano i problemi. Non la sento genuina.
Ma scegliere un'altra fazione significa abbandonare la mia famiglia. Per sempre.

Non è facile, Beatrice lo sa. Ci sono motivazioni che la tengono legata alla sua fazione, alla sua famiglia, a tutto ciò che ha sempre conosciuto e a cui sentiva di doversi adattare, alla semplicità della propria casa. Però non può più fingere di essere qualcuno che non è, sapendo che adeguarsi non è la sua unica opzione. Può scegliere di cambiare.


Ma lo riconosco, è come se fosse il suono degli Intrepidi, come se mi stessero chiamando.

Sceglie di diventare un'Intrepida e questo le permetterà di emergere, finalmente, trovando il coraggio di fare ciò che vuole, e non ciò che avrebbe dovuto fare in base alle aspettative di chi la vede come una semplice Rigida. Un'Abnegante.

CONTEST!

Questi capitoli vertono sull'importanza della scelta, nonostante le cinque strade possibili siano già prestabilite. Scegliere di pensare in modo diverso, di cambiare, di provare, dire si o no, di saltare senza sapere cosa ci sarà sul fondo.
E a proposito di fondo, immaginate di nuovo il salto fatto da Tris alla fine. Avreste avuto quel tipo di coraggio? Non solo in senso fisico -gettarsi nel vuoto spaventerebbe chiunque-, ma anche figurativo. Gettarsi in un progetto, affidarsi all'istinto, abbandonare di slancio qualcosa, qualcuno, o accettare senza pensarci due volte. Dite la vostra! I commenti più belli verranno premiati!

ABNEGANTI, ATTENZIONE!

Siete stati smistati come Abneganti, questo vuol dire che pensate che l'altruismo sia una qualità importante, che il parere altrui non abbia nulla di meno rispetto a ciò che pensate vuoi, anzi.

Essendo arrivati ai primi capitoli del romanzo, avrete almeno intuito quanto ogni fazione sia estremista, quando parlano di ciò in cui credono. Nella parte in cui, ad esempio, Beatrice e gli altri Abneganti aspettano il loro turno per il test attitudinale, il loro tavolo è l'unico che rimane in silenzio, che non attira l'attenzione su di sé con risate e chiacchiere ad alta voce, strettamente limitato dagli insegnamenti della propria fazione. Dunque, ecco la domanda del primo contest a fazioni:
Per voi, gli Abneganti sono i più estremisti, come denotano le apparenze? Cosa pensate dei limiti e delle credenze di questa fazione? In cosa vi rispecchiate e cos'altro, invece, ritenete esagerato?

24 commenti

  1. Penso che il capitolo del salto sia il più bello del libro. Quando lessi Divergent iniziai verso le 19 e finii alle 2 di notte, ma dopo questo salto mi sono talmente gasata che non riuscivo più a fermarmi.
    Comunque tornando alla domanda, sinceramente non avrei mai saltato, certo penso che non avrei mai scelto gli intrepidi, ma nella mia mente li avrei scelti eccome, senza pensarci due volte, un pò contorto, e avrei saltato per prima proprio come Tris *-* (sognare non costa nulla no?? XD)
    Parlando di buttarsi in qualcosa per istinto, personalmente non ho mai avuto problemi, mi butto in tutto quello che riesce ad entusiasmarmi, anche se devo lasciare la mia famiglia per un certo periodo, vado, mi butto. Insensibile??? assolutamente no, perchè amo la mia famiglia, ma sono un tipo indipendente e seguo il mio cuore :)

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  2. Scelta. Non esiste una scelta facile, in nessun caso. Scegliere significa necessariamente “cambiare”. Secondo me, più che la scelta in sé a fare paura è proprio il cambiamento. Abbandonare ciò che si conosce, ciò di cui ci fidiamo e ciò a cui siamo abituati. E per cosa? Per qualcosa di ignoto, nuovo, che potrebbe essere migliore di quello che avevamo prima oppure peggiore. Non si ha nessuna garanzia. Per me l’unica opzione possibile è buttarsi. Intendiamoci, non sono una persona sconsiderata, alla costante ricerca del pericolo, ma faccio molto affidamento sul mio istinto e su ciò che mi dice il cuore, inoltre considero molto importante il detto "ogni lasciata è persa". Se mi si presenta un’opportunità non mi tiro indietro solo per paura di non sapere a cosa potrei andare incontro. Sì, la paura c’è ma non permetto che mi blocchi.Perché? Perché se non facessi almeno un tentativo sono sicura che in futuro lo rimpiangerei. Gli errori li ritengo importanti, grazie ad essi posso migliorarmi, ma i rimpianti no, quelli rimangono a vita e mi darebbero il tormento. Esempi personali: la scelta delle superiori. A me sono sempre piaciute le lingue straniere ma andare nella scuola che volevo significava abbandonare tutte le mie amiche, andare in una classe dove non conoscevo nessuno e in più quello era un indirizzo sperimentale, un corso nuovo, dove non c’era nessuna garanzia del suo perfetto funzionamento. Scelta fatta. Per l’università stessa cosa. Il primo giorno di lezione non conoscevo nessuno, nemmeno la città perciò con cartina alla mano ho iniziato (oggi ho molti amici e conosco un sacco di stradine e scorciatoie). Oltretutto studio archeologia, quindi possibilità di lavoro incerte, ma sono una persona piuttosto determinata e non mi scoraggio facilmente. Tornando alla domanda sul gettarsi nel vuoto: l’anno scorso sono andata in Messico e la zona in cui sono stata è ricca di Cenotes, pozzi naturali con 20 m circa di distanza tra il suolo e il pelo dell’acqua e profondità variabili (alcuni raggiungono anche i 50m) utilizzati dai Maya per fare sacrifici. Bene, alcuni erano aperti ai turisti e vi si poteva fare il bagno. Nessuno dei miei amici ci voleva andare perciò mi sono tuffata da sola. È stata un’esperienza bellissima e, dato che non so né quando né se tornerò lì, sono estremamente contenta di non essermela lasciata sfuggire. Se non lo avessi fatto lo avrei sicuramente rimpianto =)

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    1. Oddio, non avevo letto bene i nomi che avevano vinto il contest della scorsa settimana. Ci sono anche io, non avevo letto la P finale! Grazie! :) Che devo fare? Ti devo lasciare la mail?

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    2. Contatta Juliette alla sua email, la trovi nella sezione 'Contattami' :)
      Complimenti, a proposito :D

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    3. Beata te che ti lanci così in tutti i sensi! Sicuramente non potrai dire " se solo avessi....."

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  3. Vietato commentare da altre fazioni?

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  4. Non credo che avrei saltato ne scelto gli Intrepidi, sfidare continuamente il pericolo non è nella mia filosofia di vita e anche metaforicamente sono molto riflessiva, analizzo tutto e raramente faccio qualcosa di impulsivo, non ascolto spesso il mio istinto e vorrei buttarmi di più perché spesso le avventure più belle, quelle che cambiano il corso della vita sono determinate da decisioni impulsive

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    1. Sai credo che anche i più razionali a volte siano costretti a buttar si :D

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  5. No gli Abneganti non sono i più estremisti. Lo sono tutti, esasperando al massimo la loro fazione.
    Quello che a mio dire non va negli Abneganti è che c è altruismo a tutti i costi. Il singolo è soppiantato. Impossibile che mai nessuno voglia cambiare fazione e che nei test non risultino attitudini diverse dall altruismo. Credo sia più facile rinunciare L brivido di un sano dubbio e lasciarsi guidare da ciò che si conosce da sempre.
    Per quanto io mai potrei essere un' Intrepida, al massimo Erudita e Pacifica, mi identifico da morire in Beatrice. Una vita di regole, vigore ed altruismo forzato, soffocando ne la vera indole. Lei ha visto lo spiraglio di libertà alla cerimonia. Una vita tranquilla o iniziare davvero a vivere, tagliando il cordone ombelicale come ha fatto Caleb sapendo di venire odiata dal pa dre? Lasciare tutte le sue sicurezze ed Abitudini?
    Le premesse della fazione però sono le migliori. Troppo utopiche purtroppo e nella realtà troppo rigide ed estenuanti.

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  6. Però se credo da verba qualcosa dire che mi butto e riduttivo. Certo ho perso troppe occasioni timorosa del giudizio altr ui ma quando il modo c e non esito. Amo sperimentare anche se nei miei limiti.
    Sicuramente anche creare famiglia è un salto nel vuoto e che rifarei.

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  7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  8. Ognuno di noi ha diverse sfaccettature. In ognuno di noi prevale un diverso stato d'animo in ogni situazione. Cosa significa davvero "scegliere" se oggi ti potresti sentire altruista e domani coraggiosa?
    Anche io a volte mi sento serena. Ma magari domani potrebbe venirmi la voglia di sapere e dopodomani la voglia di fare cose proibite e pericolose. Perchè scegliere se già racchiudiamo dentro di noi tutti gli elementi base delle fazioni? C'è chi magari nasconde una sua sfaccettatura, ma ognuno di noi siamo Tutto. Possiamo scegliere di diventare coraggiosi al momento giusto, sereni al momento giusto, altruisti al momento giusto.
    Quindi penso che, nel loro piccolo, ognuna delle fazioni narrate dalla Roth siano estremiste. Perchè? Perchè si basano su uno stato d'animo che oggi c'è, domani pure e dopodomani chissà...!
    E no, non avrei avuto il coraggio di saltare dal treno. Ma domani potrei cambiare idea...

    P.s. oddio, mi sono accorta che il primo pezzo potevo non scriverlo visto che era solo per gli Abneganti... ma vabbè, spero piaccia comunque :)

    Read more: http://sweety-readers.blogspot.com/2013/04/divergent-read-alongseconda-tappa.html#ixzz2R2Fl2S00

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  9. Leggendo questi capitoli ho pensato principalmente a due cose. La prima è che sarebbe difficile per chiunque lasciare la fazione d'origine dopo aver passato lì tutta la vita e soprattutto sarebbe dura lasciare la propria famiglia. Ci vuole un grande coraggio,Intrepidi o no. Se fossi in condizione di scegliere la fazione a cui appartenere sarei terrorizzata dal fatto che andandomene attirerei l'odio dei miei cari e che non li rivedrei più. Per come sono fatta io penso che reprimerei la mia natura pur di stare con loro e far continuare tutto come sempre. Odio i cambiamenti. Sono capace di mangiare la pasta con la panna tutti i giorni per settimane intere senza stancarmi lol Probabilmente sono noiosa, ma i cambiamenti mi rendono estremamente insicura, quindi non so proprio come farei a ricominciare da capo da sola senza la mia famiglia. Avrei paura e non riuscirei a fare quello che è giusto per me. Se mi chiedessero ora di scegliere, sceglierei la mia vita di sempre. La seconda è che credo però che un giorno dovrò trovare anche io il coraggio,il coraggio di scegliere me stessa, di seguire quello che sono,perchè ci sono cose per cui vale la pena buttarsi: le nuove opportunità,l'amore,i sogni. Se,metaforicamente parlando, quel salto è il salto di chi è pronto a vivere una nuova vita,spero anche io un giorno di avere quel coraggio.

    Ps. Ho visto che ho vinto il premio della scorsa puntata yuppi :D che devo fare?

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  10. Mi fido molto dell'istinto, o forse semplicemente è così che sono..istintiva e mi getto spesso a capofitto..anch'io avrei scelto così. certo la scelta di tris è totale. dover portare all'estremo solo un lato di se è certamente diverso che aver la possibilità di esprimere diversi lati di se. Io comunque avrei saltato..una volta fatta la scelta o si va fino in fondo o non ha senso..probabilmente sarei morta d'infarto durante la caduta;)

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  11. Eccomi! Ci sono anch'io!
    Innanzitutto grazie per aver scelto la mia risposta e grazie per questa reading: sono contenta perché Divergent mi sta piacendo davvero tanto.

    Mentre leggevo i capitoli relativi alla scelta, mi sono chiesta che cosa avrei fatto io al posto di Tris. Che cosa avrei scelto? Sarei rimasta nella mia fazione?
    Al di là della fazione di appartenenza, probabilmente avrei scelto di cambiare fazione, pur essendo consapevole dei rischi che corre un transfazione e soprattutto pur sapendo di dover abbandonare la mia famiglia.
    Tuttavia non saprei dire che scelta avrei fatto. Tris e gli altri ragazzi devono prendere una decisione da soli: non ci sono aiuti esterni e nemmeno test a cui far ricorso.
    Alla fine, però, Tris fa una scelta e sceglie gli intrepidi. Credere che saltare su un treno in corsa fosse una prova sufficiente era troppo? Indubbiamente. Ebbene sappiate che, nonostante la sorpresa iniziale quando viene annunciato il salto di iniziazione, ho sperato che Tris saltasse e lei non solo l'ha fatto, ma l'ha fatto per prima. Io avrei saltato.
    Pur essendo molto riflessiva nella vita, quando è tempo di compiere una scelta sono istintiva e non ci penso molto: agisco. Quando poi mi trovo in ballo, be'... io ballo. Difficilmente mi tiro indietro.

    Abnegante a rapporto!
    Io non ritengo che gli Abneganti siano i più estremisti tra le fazioni: ognuna lo è per motivi diversi, ma non mi permetterei mai di dire che una è più estremista di un'altra perché sono giudizi che non tendo a non dare nemmeno nella vita quotidiana. Certo, non condivido la loro visione su molte cose, così come non condivido quella delle altre fazioni.
    Personalmente tendo a curare il mio aspetto, anche se non eccessivamente, ma non credo che mi renda meno sensibile agli altri. L'attenzione per gli altri, agire affinché si raggiunga il benessere sono ideali che sento vicini. Tuttavia ho avuto l'impressione che gli abnegati, rinnegando se stessi, adottino un atteggiamento servile che non riuscirei a condividere. Per me sarebbe impossibile soffocare la mia personalità e pensare costantemente agli altri, pur dando alle persone una grandissima importanza.
    So che tutto quello che sono si definisce nel rapporto e nel confronto con le altre persone, tuttavia non potrei accettare di perdere il contatto con me stessa.

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  12. La prima cosa che voglio dire è che è una cosa terribile quella che se si cambia fazione non si potrà mai più vedere la propria famiglia.
    Un altra cosa atroce è che per fare la prova di iniziazione degli Intrepidi si può anche morire.
    Ma torniamo al contest.
    Io non amo molto i cambiamenti.
    Per me è sempre una cosa triste cambiare, anche se si tratta di piccoli cambiamenti.
    Di conseguenza, anche se la mia fazione mi avesse fatto schifo, molto probabilmente non l'avrei cambiata perchè non avrei voluto cambiare vita e abbandonare la mia famiglia.

    Poi io non mi sarei mai buttato.
    Io tendo a tirare fuori tutto il mio coraggio quando non dovrei.
    Di solito io aspetto che siano i miei amici a tirarsi avanti e poi mi aggiungo anch'io.
    In pratica sono quasi completamente il contrario di Tris e non avrei mai scelto gli Intrepidi.

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  13. Non amo i cambiamenti, ma se mi ci trovo davanti li affronto... titubante, tra mille riflessioni e dubbi. In genere preferisco avere un appoggio, che sia la famiglia o un amico a sostenermi. Quindi, probabilmente il mio primo istinto sarebbe stato rimanere nella fazione di appartenenza, per evitare problemi e soprattutto per non abbandonare la famiglia, a cui sono molto legata. D'altra parte se mi fossi trovata nella situazione di Tris e avessi sentito di non trovarmi nella mia fazione, alla fin fine credo sarei diventata una transfazione.
    E il salto di Tris... credo che avrei saltato. Non per prima, perché, appunto, rifletto molto e mi faccio prendere da mille dubbi (e soffro di vertigini...il salto vero e proprio mi avrebbe creato non pochi problemi..XD), ma avrei saltato. Sicuramente se mi fossi trovata insieme ad un'amica sarei stata ancora più propensa a saltare, mi sarei sentita in compagnia e mi sarebbe stato di enorme aiuto. In caso contrario sarebbe bastato l'avvicinarsi dell'ombra del fallimento, che non sopporto e che quindi avrei cercato di evitare a tutti i costi.

    Leggendo mi sono chiesta se ci fosse una fazione che facesse per me. Eppure ognuna ha caratteristiche che non apprezzo. Di certo non avrei scelto Intrepidi, non sono coraggiosa e il loro tipo di coraggio poi è eccessivo, e Abneganti, è sbagliato annullare se stessi per gli altri. Tutte, e non solo gli Abneganti, sono estremiste, semplicemente le conosciamo meno. Per esempio dei Pacifici sappiamo molto poco, e di Eruditi e Candidi giusto qualcosina in più per sentito dire. Eppure salta all'occhio che tutte portano all'esasperazione le proprie convinzioni, non esistono le sfumature.

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    1. So che la seconda domanda è per gli Abneganti..volevo solo dire la mia! XD

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  14. sicuramente il cambiamento è qualcosa che spaventa molto, spaventa l'idea del nuovo, dello sconosciuto. per tris non si trattava semplicemente di abbandonare la propria famiglia, che di per sé è una cosa che spaventa e fa male, ma di abbandonare lo stile di vita che aveva conosciuto e a cui si era uniformata da quando era nata. e il fatto che non ci si sentisse a suo agio non necessariamente rende più facile scegliere di abbandonarlo. almeno tra gli abneganti avrebbe saputo cosa aspettarsi, non ci sarebbero state sorprese. è un po' un bisogno di controllo della propria vita che spesso spinge a preferire qualcosa di conosciuto rispetto a una scelta diversa anche se potrebbe rivelarsi migliore. scegliere di cambiare significa perdere il controllo, rapportarsi a qualcosa di nuovo e sconosciuto. al posto di tris non so se avrei avuto il coraggio di fare una scelta in cui oltretutto nessuno la appoggiava. però il senso di liberazione dopo la scelta, espresso perfettamente dal salto nel vuoto (ho adorato quella scena), è qualcosa di unico. è come la paura che prende sulle montagne russe mentre si sale lentamente e poi il senso di libertà che segue subito dopo quando si scende a tutta velocità. penso che dopotutto valga la pena affrontare quella paura iniziale, indipendentemente da come andrà dopo. meglio vivere senza rimpianti.

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  15. Io non avevo mai letto Divergent e devo confessare che mi sta prendendo tantissimo, quindi grazie per averlo scelto! ^_^ sarà veramente difficile rispettare le tappe della Read-Along! ;)
    tornando al contest...non è certo facile rispondere:
    mi è capitato spesso di portare avanti una determinata convinzione, ma nel momento in cui mi sono trovata in una certa situazione, ho dovuto poi ricredermi. Quindi, penso innanzitutto che bisogna vivere in prima persona una situazione prima di poter giudicare.
    Ad ogni modo, se si presentasse l'occasione, non credo proprio che lascerei perdere tutto per buttarmi a capofitto in un altro progetto, semplicemente perchè mi piace abbastanza programmare la mia vita; finora ho seguito un certo percorso di studi con l'biettivo di arrivare a svolgere un particolare tipo di lavoro. É una scelta che mi soddisfa e sono intenzionata a proseguire in questa direzione! ma nel caso in cui una persona, voltandosi indietro, si rendesse conto di non essere assolutamente soddisfatta dalle scelte che ha fatto, allora le consiglierei senz'altro di cogliere al volo tutte le opportunità che le si presentano, per non dover vivere poi col rimpianto di non averci provato.
    Non so se avrei avuto il coraggio di Tris,probabilmente no, ma sicuramente non occorre essere per forza Intrepidi per potersi definire coraggiosi. Ci vuole coraggio anche nelle scelte apparentemente più semplici e banali.

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  16. Fino a qualche giorno avrei detto di scegliere la direzione che ha il cosiddetto paracadute, ma ora come ora, dopo diversi errori alle spalle, scelgo di buttarmi, senza pensare, seguire l'istinto.
    Fino a poco tempo fa ho scelto sempre la via più facile, avevo paura di soffrire e di far soffrire, avevo sempre il timore della solitudine e di fare le scelte sbagliate. Cercavo la felicità, e credevo di averla ottenuta, ma invece ora mi sono resa conto, che non era felicità quella, ma ero io che mi convincevo di essere felice, facevo finta di non vedere. Non mi bastava più scegliere qualcosa di assolutamente sicuro, mi sentivo soffocare in un'esistenza già tutta programmata. Ora ho bisogno di affrontare le cose, vivere cosi come viene, ovviamente stare attenta alle fregatura, ma essere più spensierata, coraggiosa e intraprendente. Tris si sentiva soffocare negli abneganti, avrei saltato anche io per prima, proprio come lei!!!

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  17. Decisamente in ritardo!
    Spero di essere ancora in tempo per commentare!
    Fare un salto (in senso figurato e non) nell'ignoto non è mai una cosa facile. Se fossi stata al posto di Tris, essendo una fifona di prima categoria, avrei saltato senza esitazione ... il che potrebbe sembrare un controsenso, ma la paura più grande di Tris non è morire bensì vivere da Esclusa. Al suo posto perciò anche io avrei saltato!

    Nel concreto non saprei dire. Personalmente mi ritengo una dicotomia vivente. In alcune cose sono molto impulsiva, agisco d'istinto senza pensare troppo alle conseguenze spesso pentendomene qualche minuto dopo. Altre volte invece sono molto riflessiva e penso molto prima di agire ... anche troppo. Spesso infatti mi sono lasciata sfuggire delle occasioni importanti nella mia vita e se tornassi indietro magari mi comporterei diversamente.
    Per quanto riguarda la scelta che ha fatto Tris di andare in un'altra fazione ... Personalmente non so se avrei avuto la stessa forza di lasciare la mia famiglia, ma ammiro tantissimo il suo coraggio!

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Grazie mille per aver commentato il mio post!Apprezzo tantissimo i vostri commenti e cercherò di rispondervi al più presto =)

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