Matched Read-Along!Tappa #5

Buon lunedi a tutti e benvenuti alla quinta tappa della Matched Read-Along!
Come l'ultima volta ringrazio tutti i lettori per la grande partecipazione nelle precedenti due prove, avete scritto dei commenti meravigliosi!!



Oggi vediamo prima un piccolo estratto (preso dal sito italiano di Matched), che ha a che vedere con la società di Matched, e poi passiamo subito al mini-contest, che è strettamente collegato allo spezzone di seguito!

"È proprio quel che è successo alla società precedente alla nostra. 
Tutti, troppi, avevano accesso alla tecnologia, e le conseguenze furono disastrose. 
Adesso possediamo solo gli strumenti indispensabili (portali, lettori e compilatori) e le informazioni a cui possiamo accedere sono assai più specifiche. I nutrizionisti, ad esempio, non hanno bisogno di sapere come programmare un aerotreno e i programmatori, d’altro canto, non hanno bisogno di sapere come preparare il cibo. La specializzazione impedisce che le persone vengano sovraccaricate. Non abbiamo bisogno di sapere tutto. E, come ci ricorda la Società, c’è una grossa differenza tra conoscenza e tecnologia. 
La conoscenza non ci tradisce mai.

Dopo aver decretato che la nostra cultura era sovraccarica, la Società ha scelto di conservare  le cento opere migliori in ogni ambito: Cento Canzoni, Cento Dipinti, Cento Racconti, Cento Poesie. 
Il resto è stato eliminato. Sparito per sempre. 
Giustamente, ha affermato la Società e ci hanno creduto tutti, visto che si trattava di una decisione sensata.
Come si può apprezzare pienamente qualcosa quando si è sopraffatti dall’eccesso?"



Ed ora vediamo il mini-contest!


Sei d'accordo con quanto detto qui sopra?
100 poesie, 100 libri, 100 canzoni. Se dovessi scegliere, quali conserveresti e perché?


Come al solito i 5 commenti più belli si aggiudicheranno un ebook distopico a scelta!!

Ed ora vediamo i vincitori delle prove precedenti!!

Mini-contest #2

Nel primo capitolo di Matched Cassia si trova alla sua cerimonia di Abbinamento, indossando un vestito di seta verde. Trova un'immagine o un disegno che secondo te rispecchia di più il vestito di Cassia e spiega perché!

Premettendo che avete scelto tutti dei vestiti fantastici, in questa prova sono stata abbastanza combattuta, ero sicura solo del primo vestito qui sotto, mentre per la scelta degli altri ho chiesto aiuto a diverse mie amiche che hanno letto Matched!

Detto questo, i vestiti che hanno vinto sono...

 


vestito








Contest #3


Cosa sussurrano queste parole immortali al vostro cuore?Raccontatemelo in un commento.

I commenti vincitori sono...


Amo la poesia e la scrittura in generale, quindi avere l'occasione di poter esprimere le emozioni che mi provocano le parole di Dylan Thomas, non potrebbe farmi più piacere. 
Per me, Dylan Thomas ha voluto mettere in luce un lato umano che fa parte di tutti noi. Non possiamo fare a meno di seguirlo e quando ci troviamo di fronte a una scelta o una decisione, ci facciamo condizionare da quello che noi tutti conosciamo come ISTINTO. Nella poesia si dice che "Benché i saggi infine sappiano che la tenebra è giusta, [...] non se ne vanno docili in quella buona notte". La mia interpretazione di questi versi è che, per quanto ci sforziamo di pensare in modo razionale, saremo sempre influenzati dal nostro cuore, dall'istinto che ci dice di fare qualcos'altro. E questo è esattamente ciò che deve affrontare Cassia: sa che la cosa giusta, secondo le leggi del Sistema, è passare il resto della sua vita al fianco di Xander, il ragazzo al quale è stata abbinata, ma il suo cuore le dice che Ky è quello con il quale vuole stare, con il quale vuole condividere tutto. E qui vorrei davvero citare un filosofo greco, ovvero Gorgia (anche se più di un filosofo ha sviluppato questa tesi), che disse che il pensiero è altra cosa dalla realtà, infatti, ciò che pensiamo in modo razionale (con la testa), spesso non coincide con ciò che realmente sentiamo (con le emozioni). 


So che non è molto diversa e che probabilmente è solo una versione più semplice,ma per me ha molto più significato.
Sinceramente non so spiegare cosa mi trasmette esattamente la poesia,ma posso dire che è stato il testo che mi ha fatta crescere,che mi ha mostrato appieno la bellezza della poesia e che ha fatto di me quella che sono ora.Sono sempre stata affascinata da questa poesia ed è quella a cui tengo di più al mondo.Mi ha fatto capire che non si deve per forza restare negli schemi concepiti per noi,ma quando c'è qualcosa di molto importante bisogna lottare perchè potrebbe non tornare più e noi avremmo sempre il pensiero fisso di quella cosa così importante per noi che abbiamo perso perchè non avevamo il coraggio di lottare e di vivere
la nostra vita nel migliore dei modi: come ce la scegliamo.


Non mi piace essere banale ma, anche se l'hanno già detto tutti, questa poesia è davvero bellissima... detto da una che di poesia ne capisce poco! Non so perchè in genere sono distratta dalla musicalità dei versi al punto di perdermi il significato delle parole, ma in questo caso (forse grazie anche al contesto in cui l'ho scoperta, cioè il libro della Condie)il significato è proprio la prima cosa che mi ha colpita: un senso di ribellione e forza da cui non ho potuto distrarmi. Leggendola non posso fare a meno di vederci un incitamento a non farsi sopraffare da tutti gli ostacoli che ogni giorno troviamo sul nostro cammino, a non farsi tarpare le ali da tutti quelli che credono di darci consigli senza rendersi conto che gli unici che sanno davvero cosa conta davvero per noi, siamo solo NOI! La fine di quel lungo cammino che è la vita arriva inevitabilmente per tutti, ma non è mai troppo tardi per combattere per i propri sogni e i propri ideali... fino all'ultimo respiro non bisogna rinunciare alla speranza. Ecco questo è quello a cui mi fa pensare questa poesia, ed è sicuramente un messaggio positivo.


non andarsene docili......non lasciare che gli avvenimenti abbiano il soprafatto sulla tua vita, non restare ferma a guardare, non abbandonarti alla depressione, non guardare inerme lasciarti scivolare la vita fra le mani ...... la poesia mi fà pensare a non restare così: impassibile!!La poesia mi dice che bisogna sempre lottare per cercare di avere nella vita quello di cui si ha bisogno e nel momento dello sconforto anche le persone che hanno lottato tutta la vita per ottenere qualcosa, non devono fermarsi a pensare e citare le azioni positive che hanno fatto ma continuare a lottare fino alla fine, non arrendersi mai!scegliere sempre per se stessi, scegliere e non lasciare che gli eventi scelgano per te!questo è quello che fin ora è stata LA MIA vita, un susseguirsi di scelte senza mai girarmi indietro, non so se sono state tutte giuste ma LE HO FATTE IO!


Adoro questa poesia, mi delizia sempre con piccoli brividi lungo la schiena. Trovo che sia un inno che invita a non soffocare le urla, il bisogno di dire e fare ogni cosa senza riserve, fino al calar della luce ormai morente, perchè non è l'età che conta, ma l'intensità con cui ogni attimo della propria vita è stato vissuto. Infuria, non andartene docile, selvaggi, maledicimi, feriscimi... sono tutti termini così forti ed evocativi, così intensi da sentirne lo spessore sulla lingua, così potenti da avvertire una scossa lungo il corpo, circondati da un'aria esotica e a noi lontana, quasi ci sfiorasse appena, la storia di qualcuno distante anni da noi eppure così reale da essere viva anche adesso, immortale in ciascuna di quelle parole. La poesia stessa, in ogni sua parte, rappresenta la voglia di non andarsene docile, perchè quei versi non svaniscono, indelebili e intagliati nella mente, e sono la chiave principale del movimento, il fulcro della convinzione di ribelli che non hanno ceduto, che sono rimasti sul campo di battaglia senza arrendersi, fino alla fine. Come Cassia e Ky.



Se avete riconosciuto il vestito che avete scelto o il commento che avete scritto, complimenti!!!
Contattatemi al più presto e vi risponderò non appena posso =)

Ed infine ecco i risultati del test di smistamento!!

Purtroppo, a causa della mia sbadataggine ho dimenticato di inserire nel form anche la domanda "Qual'è il tuo nickname?", quindi non sono riuscita a capire chi avesse risposto cosa!
Quindi posterò i risultati in base alla maggioranza di risposte!
In base alla categoria alla quale appartenete, contattatemi e vi invierò il premio a tema =)

MAGGIORANZA RISPOSTE A

Il tuo lavoro ideale nella Società è quello del Catalogatore. Hai una mente estremamente strategica e molto intelligente. Come Cassia riesci a vedere modelli e connessioni dove chiunque altro vede solo casualità.

MAGGIORANZA RISPOSTE B

Il tuo lavoro ideale nella Società è quello dell'Archivista. Sei premuroso e gentile. Come la nonna di Cassia riesci a capire l'importanza dell'arte e della sua preservazione in tutte le sue forme.

MAGGIORANZA RISPOSTE C

Il tuo lavoro ideale nella Società Ã¨ quello del Medico. Hai una mente responsabile e molto efficiente sotto pressione. Come Xander prenderti cura delle persone ti rende felice.



A giovedi con la prossima tappa della Read-Along, sul blog Storie dentro Storie!!

66 commenti

  1. Ciao Juliette
    ho riconosciuto il vestito che avevo scelto e sono contenta :), ma non ho capito: devo contattarti via email? o basta che inserisco il mio indirizzo fra i commenti?
    grazie

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  2. secondo me è un abominio conservare solo cento canzoni,cento libri,cento poesie etc. v'immaginate qui in italia?cosa potremmo scegliere? la venere del botticelli si ma il Riposo durante la fuga in Egitto di Caravaggio no? tra le opere per esempio Dante si e Virgilio no..come si potrebbe? come si potrebbe cancellare quello che siamo?e poi chi le sceglierebbe?chi si ergerebbe a giudice? sarà che sono laureata in beni culturali e mi si tocca un tasto dolente...la conoscenza è potere..la cultura è potere..solo così si è davvero liberi.
    ed è quello che la società ha fatto..dargli la "pappa pronta" per tutto di modo che non avessero più nemmeno bisogno di pensare..e di conseguenza di agire contro la società stessa.
    io non posso scegliere non ne sono capace,viviamo in un paese che ha oltre 2000 anni di storia, arte e cultura..non si può cancellare anche solo una minuscola parte di essa..ne qui ne altrove.

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    1. Concordo pienamente con quello che dici. Basta pensare solamente alla nostra Italia, culla di cultura da tempo immemore. Come sarebbe possibile scegliere? Ognuno deve avere la possibilità di conoscere, confrontarsi, studiare e appassionarsi.

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    2. concordo decisamente!Non si può scegliere cosa salvare di arte, musica, letteratura...In tutto il mondo, ma soprattutto qui in Italia. La cultura come dici tu è conoscenza che a sua volta è potere perchè si è meno predisposti a farsi sottomettere o fregare ma anche per il semplice conoscere in se che implica ricchezza interiore.

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    3. Infatti....non si può scegliere....personalmente mi rifiuto...io conserverei tutto!!! Anche l'opera che può sembrare la più insignificante è parte della nostra storia!!

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  3. Bhè….ovviamente non sono d’accordo nel eliminare “cose” e selezionarne solo alcune! Penso che anche le cose sbagliate servano da esempio pertanto non è il caso di ripeterle ma nemmeno di cancellarle per la memoria delle generazioni future!
    La vita è bella proprio per la varietà di situazioni, stimoli e persone che affrontiamo tutti i giorni e la varietà delle sfumature di tutti noi ci rende unici! Limitare pensieri e azioni ci renderebbe macchine!
    Se proprio fossi costretta a dover scegliere …….partendo dal presupposto che ora abbiamo tutto…..non è facile! Di certo non vorrei eliminare nulla a parte la violenza!credo che mi terrei stretta la volontà di provare sentimenti miei senza essere vincolata!
    Salverei i libri di storia perché è la storia che ci ha portati fin qua!ad essere quello che siamo, salverei le canzoni strumentali come le sinfonie o le opere perché aumentano l’intensità della melodia degli strumenti, le parole poi vengono da sole nella testa solamente ascoltando i suoni e associandole alle poesie che salverei sul tema dell’amore! L’amore in senso universale aiuta sempre a superare gli ostacoli!
    Pensando al libro credo che salverei i colori e l’arte! L’arte di un mestiere come fare il pane, o modellare il vetro o dipingere o …..insomma tutto quello che è artistico e che permette di liberare le proprie fantasie! Nel libro ho notato che non fanno sport, ecco, salverei gli sport! salverei quanti più animali possibili!e quante più piante possibili!
    Nel libro non hanno praticamente nulla di quella che è la vita come noi ora la viviamo e non riesco a pensare alla vita senza almeno le cose che ho indicato che se pur limitate ……..rendono le persone umane!

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    1. Chissà se qualcuno si trova d'accordo col scegliere solo 100 opere a rappresentanza. Anch'io mi associo, secondo me è impossibile e, ricollegandomi a ciò che hai scritto, non bisogna cancellare gli errori del passato. Estremizzando, è importante che si conoscano le guerre, in particolare i conflitti mondiali del Novecento e gli orrori che ne sono scaturiti. Solo studiando il passato è possibile diventare Uomini e Donne consapevoli, degni di questo nome.

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    2. Sono assolutamente d'accordo quando dici che la storia ci rende uomini e che quindi dovrebbe essere salvata, ma io non so se riuscirei a cancellare dei libri o delle opere d'arte. Voglio dire che tu sei riuscita a fare un elenco di cose salveresti, ma io non potrei farlo nemmeno se mi costringessero, perché se lo facessero, io mi ribellerei! Non si può eliminare ciò che ci ha preceduti, proprio perché, come hai specificato tu, ci rende ciò che siamo!

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    3. si in effetti è impossibile per noi fare delle scelte di questo tipo ma mi sono messa nei panni della protagonista del libro e pensando a matched mi sono imposta di dare una risposta che potesse dare in qualche modo umanità alle persone dei distretti! ho scelto per loro.....non so se mi spiego e quindi ho scelto i libri di storia proprio perchè è importante conoscere il passato!

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    4. Certo miele, ho capito. Hai scelto per loro ma senza togliere le cose fondamentali, in un certo senso. È corretto?

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    5. non lo so se è corretto anzi di sicuro non lo è!il contest diceva se sei costretto e allora se sono costretta faccio delle scelte! so solo che attualmente in italia non c'è molta differenza fra i poveri cittadini che pagano le tasse e i politici che hanno le tasche piene di soldi..........dov'è la differenza con il libro? forse sembra minima ma attulamente per mè non lo è poi tanto dal momento che a pagare e a fare rinunce sono sempre e solo i cittadini che pagano le tasse! scusami se ti sembro dura.....non è rivolto a te :D
      baci

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    6. Non ti preoccupare, ti capisco! Ma io intendevi se era corretto inteso come "ho capito bene quello che cercavi di dire?" :P

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    7. errata corrige (nel caso non si fosse capito quello che avevo scritto in precedenza): intendevo dire se "era corretto" nel senso di "ho capito bene quello che dicevi?"

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    8. ah .... si era corretto ;) ok!!!!

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  4. anche secondo me è impossibile riuscire a scegliere 100 canzoni,100 dipinti,100 poesie ecc..
    avendone solo 100 credo non si riuscirebbe ad avere una panoramica completa delle epoche future.
    Se fossi costretta credo che cercherei di conservare opere,canzoni,libri e poesie di vari periodi e di tipo diverso in modo da poter ricordare ogni periodo in qualche modo.
    Credo sia impossibile dire precisamente cosa sarebbe giusto salvare.
    100 poesie, 100 libri, 100 canzoni, 100 dipinti, 100 racconti.. non bastano per vivere e conoscere il mondo.

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  5. "La specializzazione impedisce che le persone vengano sovraccaricate. Non abbiamo bisogno di sapere tutto."
    Non sono assolutamente d'accordo!! E' proprio il cercare di sapere il maggior numero di cose possibili che ci rende ciò che siamo, quindi toglierci ciò, ci priverebbe del nostro stesso essere. Infatti è sapendo molte che cose e cercando di impararne continuamente di nuove che ognuno di noi si arricchisce come persona, ha la possibilità di confrontare diversi modi di pensare e stili di vita, di scegliere quindi quello più adatto a sè e di diventare pertanto la persona che è. Privarlo di ciò significherebbe quindi omologarlo al resto della società, creare dei burattini tutti uguali, in grado solo di compiere azioni meccaniche insegnate loro da altri, privati della possibilità di pensare con la propria testa, di agire secondo il proprio cuore e incapaci di rendersi conto di quanto stanno perdendo, in quanto non conoscerebbero altre possibilità, altre prospettive di vita se non quella assegnata loro a forza dalla società.
    Anche il fatto di relegare la cultura ad una raccoltà di 100 tra le più significative opere di ogni campo....è un abominio. Non si può decidere quali siano più importanti, perchè hanno tutte lo stesso immenso valore. Ogni poesia, romanzo, dipinto, canzone è il frutto di un'evoluzione, è il risultato della nostra storia e del progredire della società umana. Eliminarne una parte significa quindi eliminare parte della nostra storia, parte di noi stessi, della nostra identità di uomini. E' la cultura che ci rende ciò che siamo, è la cultura che ci rende migliori e ci dà la possibilità di non essere burattini nelle mani di altri.
    Ogni volta che penso a quanti libri vorrei leggere, quante cose desidererei imparare, quanti luoghi visitare.. mi prende sempre un grande sconforto all'idea che un'intera vita non mi basterebbe per fare tutto ciò, ma preferisco senza ombra di dubbio provare tale sconforto piuttosto che adeguarmi a vivere solo ciò che è stato selezionato da altri per me, senza possibilità di scelta, costretta a leggere e rileggere sempre le stesse cose, per quanto belle e per quanta possa essere la soddisfazione di aver letto tutto ciò che c'è da leggere.
    Non si può quindi fare una scelta...tutte le opere hanno pari dignità e meritano tutte in egual modo di essere salvate.

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    1. Brava Mariki, è quello che penso anch'io! Più cose si imparano, più cose si studiano e si scoprono, più diventiamo persone. Se proviamo più cose siamo in grado di capire quello che ci piace davvero. Ogni opera arricchisce una persona perché in qualche modo porta qualche insegnamento, anche il più insignificante.

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    2. Sono perfettamente d'accordo! Come hai detto tu è un abominio! Noi tutti siamo abituati a una società che ci dà una grande varietà di fonti d'informazione, quindi per noi è quasi scontato! Ma se non le avessimo? Sarebbe una brutalità! Non posso nemmeno pensarci!
      E anch'io spesso penso a quante cose vorrei fare, quanti libri vorrei leggere, quante cose vorrei sapere, ma, come hai scritto anche tu, non posso per la brevità della vita. Quindi se la società limitasse tutto ciò, non avrei lo stimolo per cercare il sapere né tanto meno avrei abbastanza fonti per documentarmi!

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    3. Esattamente Olivia...ogni opera ti arricchisce...e se pensiamo ad ogni opera come al meglio di chi l'ha prodotta, ci arricchiamo del meglio di coloro che sono venuti prima di noi!! Non si può che migliorare quindi!!

      Verissimo Foreigner...magari molti danno per scontato tutto ciò che abbiamo, senza rendersi conto di quale tesoro sia la cultura. Infatti inorridisco ogni volta che sento ragazzini che si lamentano perchè devono andare a scuola, studiare, che aborriscono la lettura come se fosse qualcosa di terribile. Vorrei proprio vedere se non avessero la possibilità di avere tutto ciò...allora lo rimpiangerebbero amaramente!! E' proprio vero (per molti) che non si apprezza ciò che si ha finchè non la si perde!!!

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    4. Sì, anche questo è un problema che putroppo fa parte della società di oggi. I ragazzi credono che la scuola sia un obbligo, una struttura dove ci sono delle persone pagate per farli "soffrire". Ma non riescono a capire che proprio la scuola è stata creata per LORO e solo per permettere loro di imparare. Probabilmente non se ne rendono conto perché quando si è abituati ad avere qualcosa sin dalla nascita, sembra scontata, anche se il più delle volte non lo è.

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    5. Secondo me è anche questo un potere della lettura: renderci grati per quello che abbiamo. Leggendo i distopici che vanno molto in questo periodo, forse riusciamo a diventare più consapevoli delle fortune che abbiamo. Non posso fare a meno di condividere la vostra opinione. La nostra è una grande fortuna, poter studiare e conoscere è una delle grandi possibilità che siamo riusciti ad ottenere. Senza parlare di futuro, più o meno lontano, o fantasia, per quanti bambini e ragazzi ancora oggi andare a scuola è solo un sogno? La povertà e l'indifferenza sono uno dei mali di questo mondo. Non voglio fare la moralista, ci mancherebbe, ma tutti si lamentano della crisi eppure c'è la fila per comprare il nuovo I-phone. Forse bisognerebbe accontentarsi delle piccole cose.

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  6. è veramente un ragionamento ingiusto...

    ognuno dovrebbe poter SCEGLIERE cosa ascoltare, cosa leggere, cosa studiare.
    magari un minimo di censura ad esempio su una canzone molto volgare, ci sta pure; ma ,limitarsi a solo 100 , è impensabile.
    poi quale sarebbe il fine di tutto cio?

    cosa salverei...?
    che scelta difficile!!!
    si puo dire la libertà?
    se dovessi proprio lasciare obbligatoriamente qualcosa credo che lascereii libri,tutti i libri. Perchè è dai libri che ascono le idee.

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    1. ps: che bello!!!! mi è arrivato CROSSED!!! l'edizione è straordinaria! una cover stupefacente!!!!


      ps2: u.u sono un 'ARCHIVISTA! che forza!!! xD

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    2. Io personalmente non censurerei nemmeno le opere più volgari, perchè comunque anche dal peggio può uscire qualcosa di buono. Ad esempio, dal confronto tra una tale opera e un'altra di grande valore, si può apprezzare ancora di più la bellezza di quest'ultima... e inoltre le opere più deprecabili possono offrirci il modello di ciò che non vorremmo diventare...offrono un metro di confronto!

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  7. Andrò un po' controcorrente, ma a me non sembra un'idea totalmente sbagliata.
    Per carità, ovvio che noi -abituati a possedere qualsivoglia oggetto tecnologico e a sperare sempre in nuove innovazioni, per non parlare poi dell'accesso pressoché illimitato alla cultura - non potremmo mai adattarci a questo stile di vita.. Una volta che sai cosa sono i libri, la musica, la poesia.. Come vivere senza?!
    Però sul fatto della tecnologia sono d'accordo: "Tutti, troppi, avevano accesso alla tecnologia, e le conseguenze furono disastrose." Oggi è impensabile vedere un bambino anche di 12 anni senza cellulare, senza Ipad, senza computer.. Non dico che dobbiamo tornare a giocare per strada (mai fatto, anche perché casa mia si affaccia su una strada a 2 corsie =P), ma i vecchi sani giochi da tavolo, le Barbie, i Lego.. :))
    Per i libri.. Gulp, parlo da divoratrice onnivora: non credo proprio che cento libri mi basterebbero, però ritorno al solito discorso dell'abitudine!
    Forse se avessi con me cento CAPOLAVORI, sarei comunque soddisfatta, in qualche modo :)
    Ma capolavori con la C maiuscola!!

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    1. Qualcuno con un'idea diversa! :D
      E' giusto che tutti abbiano accesso alla tecnologia e, perché no?, alla cultura? Secondo me è una questione davvero spinosa. Probabilmente grandi pensatori, filosofi, antropologi e sociologi sono riuniti nelle loro stanze a discutere di questo. Quella che hai sollevato è una questione che fa riflettere. L'evoluzione storica che l'umanità ha subito è arrivata ad un punto in cui ci vorrebbe un taglio netto e radicale per modificarla. E' giusto che tutti abbiano tutto? Così su due piedi non ti saprei dare una risposta. E' come chiedersi se non sarebbe meglio un'oligarchia invece che una democrazie. Forse quello che tutti gli uomini sperano è di vivere nel modo migliore possibile secondo le loro possibilità. E per noi, adesso, questo è il miglior modo possibile.

      Penso di essere andata fuori tema, ma la tua risposta mi è piaciuta molto e non sono riuscita a trattenermi! XD

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    2. Riguardo al fatto che ormai quasi tutti i bambini già prima dei 12 anni abbiano cellulare, videogiochi, computer ecc effettivamente non sono d'accordo nemmeno io!! In questo modo si stanno perdendo sempre più i valori, i rapporti autentici con le persone e i giovani crescono sempre più vuoti, senza prospettive, senza amore per la cultura. Personalmente però credo non dipenda dal fatto che la tecnologia sia aperta a tutti, quanto più all'incapacità di certi genitori di dire di no ai figli!! Ora non voglio criticare nessuno, anche perche non credo sia così semplice educare un figlio, quindi nella mia inesperienza non voglio erigermi a giudice, però invece di accontentare ogni richiesta del figlio, forse si dovrebbe cercare di indirizzarlo verso occupazioni più sane, spiegandogli che c'è un'età per ogni cosa.

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    3. Ancora una volta, Mariki, sono d'accordo con te. :)

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  8. Mentre leggevo il libro, mi si è fermato il cuore! Non ci credevo! ''...Cento Canzoni, Cento Dipinti, Cento Racconti, Cento Poesie.''
    La bellezza della cultura è soggettiva! Non si può eliminare dalla faccia della terra un libro o una canzone! Non è assoulutamente giusto!
    Come si fa ad affermare che è una decisione sensata?
    Non c'è proprio nulla di sensato a ELIMINARE canzoni, racconti, poesie... Dov'è il senso?
    E una cosa talmente stupida e insensata!
    La cultura non si può ''ridurre'' a 100 Dipinti! La cultura è molto più! Sia numericamente che ''intellettualmente''!

    Beh... però forse è giusta l'affermazione ''Come si può apprezzare pienamente qualcosa quando si è sopraffatti dall’eccesso?''
    Ma elimare per sempre dei libri... MAI!
    E solo un assurdità! Mi sento male al solo pensiero!!!

    Io non sarei in grado di prendere una decisione simile. Ovviamente, io ho dei libri, dipinti, poesie... preferite; ma questo non mi da il consenso o la ragione ad eliminare tutto il resto!
    Insomma magari le cose che piaciono a me, ad altri non piacciono. E questo è giustissimo! Ripeto la cultura, la bellezza di un romanzo, o di un quadro è SOGGETTIVA!
    Addirittura in Matched i Dipinti, i Racconti, i Libri, le Poesie vengono considerati come fossero nomi propri! Hanno la lettera maiuscola!
    Non si può far sparire per sempre qualcosa di così prezioso come la cultura! Non si può nemmeno pensarci...

    E noi? Noi tra mille anni come saremo? Diventeremo anche noi dei ''mostri''?

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    1. È vero, la cultura non può essere ridotta! Ma non perché non si è capaci, ma perché la cultura è INFINITA! Come si fa a ridurre qualcosa di infinito? Non si può, perché bisognerebbe farlo, appunto, all'infinito!

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  9. Ad un certo punto, mentre leggevo, mi è venuta in mente questa frase: "Il Sistema vuole impedire di conoscere e sapere".
    Non sono per nulla d'accordo con il fatto che non dobbiamo sapere tutto. Certo, forse non possiamo, ma il dovere è un'altra cosa. Finché siamo noi che decidiamo di non conoscere, in un certo senso va bene, perché comunque abbiamo la certezza che se vogliamo, possiamo informarci e abbiamo i mezzi per farlo, ma quando si intromette la società, VIETANDOCI e limitando le nostre conoscenze, allora le cose cambiano. In quel caso, c'è, da parte del Sistema, una volontà di lasciare ignorante la popolazione, per chissà quale ragione o progetto politico. Il sapere è qualcosa di INTOCCABILE. A volte è l'unica cosa che ci rimane. Al giorno d'oggi, quando ormai crediamo di aver perso tutto (che sia inteso in senso economico, come in senso sociale o materiale, o ancora inteso come libertà), in realtà, dobbiamo essere grati e fieri del fatto che abbiamo qualcosa che la società non è ancora in grado di manipolare, ovvero il nostro pensiero e il nostro sapere.
    E poi, continuando a leggere il testo, è evidente che il Sistema ha scelto cento opere per la lettura, la poesia, la musica e i dipinti, ma la domanda che mi nasce spontanea è: "In base a che criterio la società ha scelto quelle stesse opere?" Allora, anche se quella rappresentata dalla Condie è una società futura, in realtà è un tuffo nel passato. Quante volte, nel corso della storia, sono state bruciate opere che, secondo le massime autorità, erano considerate "pericolose"? Ecco, dunque, la risposta alla domanda di prima: il Sistema ha cancellato le tracce del sapere che avrebbe potuto portare ad eventuali rivolte.
    Io lo trovo assolutamente ingiusto, anzi, ingiusto è davvero un eufemismo. Ognuno deve farsi la propria idea informandosi, leggendo, ascoltando e ragionando. E se non abbiamo le basi GIUSTE, non siamo in grado di formarci.

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    1. Cara Foreigner, scrivi sempre degli interventi davvero arguti e che fanno pensare. Sono totalmente d'accordo con ciò che hai scritto, non mi viene in mente niente da aggiungere.

      Anzi sì, solo questa citazione: "Dovunque si bruciano i libri, si finisce per bruciare anche gli uomini" - Heinrich Heine

      Un'installazione di Micha Ullman ricorda dal 1995 il rogo dei libri perpetrato dai nazisti il 10 maggio 1933 all'Opernplatz di Berlino. E' una lastra di vetro posta al livello del selciato che permette di vedere nel sottosuolo un vano quadrato inaccessibile, con le pareti coperte da librerie vuote. Accanto è posta una targa che riporta questa citazione di Heine. Uno dei libri bruciati dai nazisti durante il rogo fu proprio l'"Almansor" di Heine (poeta ebreo), da cui è tratta questa frase.

      [Per la maturità due anni fa ho realizzato una tesina sulla propaganda nazista nel mondo della cultura e della comunicazione. Questa parte mi è rimasta impressa e volevo condividerla con voi.]

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    2. Evvero! ;) Fai davvero dei bei interventi!!!

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    3. Grazie mille Olivia, ma attenta che mi stai facendo arrossire! :P
      Comunque grazie anche per il tuo, di intervento. È interessantissimo ciò che hai scritto! E non potrei essere più d'accordo con la frase pronunciata da Heine. L'uomo è "uomo" proprio per la sua capacità di conoscere e, di conseguenza, sviluppare un'idea, un ragionamento. Nella società che ha creato la Condie, una gran parte delle persone, non è in grado di farlo perché la società ha limitato il suo sapere, quindi il suo modo di pensare e vedere le cose. Pertanto, se riprendiamo il concetto che ho appena spiegato (l'uomo è uomo grazie alla propria capacità di sviluppare pensieri propri), la persone che abitano nel mondo di Cassia, NON SONO PIÙ UOMINI. Il Sistema ha tolto loro la loro "umanità".

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    4. Cara Foreigner, concordo anche io che la Società ha tolto le opere che potessere istigare rivolta. Vedi la poesia "Non andartene docile in quella notte" mica invita a mettersi a bere un tè davanti al camino (e mi raccomando niente zucchero che poi si va oltre le calorie suggerite dalla società!). Probabilmente la società voleva organizzare bene la vita della popolazione, ma poi ha perso di vista i suoi ideali e, come quasi ogni governo, si è lasciata prendere la mano da potere e certezze. O magari no, ma di sicuro gli ideali iniziali si saranno modificati parecchio e dopo sarà rimasta solo la voglia di controllo e di piegare i dissidenti (vedi la lotta al Nemico ed alle Aberrazioni rivoltose).

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    5. Bellissimo commento, Foreigner, completamente d'accordo. E' così vero che alla fine la società descritta in Matched, in questo, non sia poi così diversa dalle società passate. Quante volte in una società chi era al potere non passava proprio attraverso la limitazione dell'arte e della cultura -attraverso censure e negazione di libertà di pensiero- per avere il massimo controllo sulla gente? Per avere questa massa di individui tutti uguali da soggiogare al meglio? La cultura è ciò che siamo - poter pensare di privarne una parte e di scegliere su cosa sia meglio basare una cultura, ritratto x va bene libro y no, è semplicemente disumano.

      Molto bella anche la citazione di Olivia, davvero tanto.

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    6. Sorairo, verissimo. Il tuo riferimento alla poesia "Non andartene docile in quella buona notte" è assolutamente corretto, dal momento che anche il titolo invita a ribellarsi e non rimanere passivi davanti a nulla. Sarebbe un po' come gli ignavi descritti da Dante nell'Inferno, cioè coloro che non prendono decisioni (e in effetti, lo stesso Dante li pone nell'Inferno, quindi anche lui, che scriveva nel '200 la pensava come noi del ventunesimo secolo).

      En, hai ragione, oltre alle opere bruciate ci sono state tutte quelle censurate! Ho letto il commento di Olivia, che diceva (spero non ti dispiaccia, Olivia, se cito una parte del tuo commento) "Chissà quante opere sono andate perdute nel corso dei secoli perché i posteri non le hanno ritenute così importanti da tramandarle". Ecco: nulla di più vero! Durante i secoli, le opere sono state bruciate, censurate e, alcune, non ci sono state tramandate per una selezione fatta dall'uomo. Se ci pensiamo, ne abbiamo già perse migliaia, se la società decidesse di ridurle a cento, perderemmo davvero tutta la nostra cultura e il nostro sapere.

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    7. E' proprio quello che stavo pensando io leggendo i commenti precedenti!!! Abbiamo già perso molto (senza nemmeno accorgercene) a causa di opere che sono state distrutte o anche semplicemente non tramandate...quindi non possiamo permetterci di perdere altro!
      E mi unisco alle altre nell'elogiare il tuo intervento!! E' verissiomo...una persona se vuole vivere nella propria ignoranza è liberissimo di farlo, ma non si possono privare gli altri della possibilità di conoscere cose nuove ed arricchirsi umanamente!! Secondo quali criteri poi?!
      E bellissima anche la citazione scritta da Olivia... "Dovunque si bruciano i libri, si finisce per bruciare anche gli uomini"...devo scrivermela!! Non c'è nulla di più vero!!!

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    8. Ma Foreigner, ci mancherebbe! ;) Sono davvero interessanti le discussioni che stanno venendo fuori nei commenti. Concordo con quello che avete detto nei commenti precedenti. Le opere risvegliano l'animo dell'uomo, partendo già da Dante. Secondo me, quel "Non andartene docile" rimarrà impresso nella mente di molti. Io non conoscevo questa poesia e non posso che ringraziare la Condie, è un inno alla reazione, all'alzare la testa. Quanto di vero c'è nella citazione di Heine! Dovrebbero insegnarla a scuola, penso che con questa frase si possano racchiudere gli anni più bui del Novecento.

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  10. Durante la lettura, ho pensato molto alla scelta che hanno attuato nella Società. 100. Davanti alle smisurate forme di arte e cultura che le civiltà hanno creato è un numero irrisorio. Come si può davvero scegliere? Ora ci troviamo davanti alle immense opere greche e romane, agli antichi Egizi, la grande arte rinascimentale e medievale, gli sfarzi del Barocco, la raffinatezza dell'Ottocento europeo fino ad arrivare alla modernità. Non dobbiamo escludere l'arte che pervade terre lontane, dalla Cina al Giappone, dalle civiltà pre-colombiane a quelle africane. Non riesco davvero a capacitarmi. 100. Come si possono decidere di tenere solo 100 dipinti, 100 canzoni, 100 libri? La Storia di per sé sceglie cosa tramandare. Non sono i contemporanei quelli in grado di scegliere, ma i posteri. Cosa sopravviverà della seconda metà del Novecento? Cosa del nostro tempo? Non potremo mai saperlo. Chissà quante opere sono andate perdute nel corso dei secoli perché i posteri non le hanno ritenute così importanti da tramandarle eppure, siamo circondati d'arte, in tutte le sue forme. Ognuno di noi si appassiona a qualcosa, chi all'arte, chi alla musica, chi alla letteratura, chi al cinema. Ci vogliamo formare al massimo delle nostre possibilità, esplorare e conoscere antichi "tesori", emozionarci davanti a un dipinto o ascoltando una canzone. Penso che non sia possibile scegliere quello che deve essere salvato. Quello che ha deciso di fare la Società secondo me è qualcosa di veramente egoistico, limita la libertà di ogni individuo di scoprire, di imparare, di crescere. Nell'immensità di tutto quello che può creare l'uomo con la sua intelligenza, fantasia e creatività, non è possibile che qualcuno decida di limitare la sua formazione. La cultura deve essere libera. Lasciamola tale.

    Juliette, hai posto davvero un bel quesito. Leggerò sicuramente quello che pensano gli altri partecipanti :)

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    1. Olivia, adesso sono io quella che non ha nulla da aggiungere! Posso solo dire che hai perfettamente ragione. E grazie per averci ricordato che in realtà, nel corso dei secoli sono già state selezionate certe opere piuttosto di altre! Limitarle solo a cento sarebbe... Sapete una cosa? Secondo me non esiste una parola per esprimere un simile scandalo. Non può esistere un termine adatto, perché sarebbe una procedura troppo grave per essere descritta in parole.

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    2. Grazie Foreigner :)
      Limitare secondo me sarebbe come perdere la libertà.

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  11. È vero, non si può conoscere tutto e bisogna fare delle selezioni ma non precludere il sapere a prescindere.
    Mi spiego meglio: se fai il muratore non ti SERVE conoscere l'arte pittorica etrusca ma noi non siamo SOLO il nostro lavoro,siamo anche molto altro.
    Mi piace molto conoscere la pittura e la letteratura, alle volte mi trovo in difficoltà nell'approfondire periodi che non ho studiato a scuola.
    Ecco forse sarebbe utile avere una selezione delle 100 migliori canzoni trip-hop, dei 100 romanzi storici ambientati nel medioevo, delle 100 sculture a tema biblico...

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    1. Sì, concordo. Oltre al lavoro c'è molto altro: ci sono le nostre passioni, i nostri interessi! Non possiamo vivere solo della nostra professione, altrimenti saremmo monotoni e finiremmo per vivere senza degli obiettivi!

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    2. Effettivamente...Sarebbe meglio una selezione. Ma solo per orientarsi, altrimenti sarebbe la distruzione dell'umanità selezionare 100 tra tutto. Anche se diviso per generi.
      Chiaro poi che noi non siamo il nostro lavoro. Sicuramente non mi studio informatica se sono receptionist. Mi piace approfondire le altre culture, ma se fossi solo ciò che dice la mia professione dovrei leggere e studiare solo ed esclusivamente economia, turismo, diritto. Quando invece ho anche altre passioni ed interessi! Sai che noia o che angosica a seconda dei punti di vista essere la propria professione, che nel bene o nel male ci rappresenta. poco o tanto a seconda di chi siamo.

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    3. a me piace dire che la nostra vita è divisa in 3 terzi sia temporalmente che fattivamente
      se almeno 2/3 va bene possiamo dirci soddisfatti
      1/3 è il sonno... se non si riposa bene il resto della giornata è 'na schifezza
      1/3 è il lavoro che ci deve stimolare e piacere
      1/3 è piacere: hobby, amore, amicizia, famiglia...
      Siamo l'insieme di queste 3 parti

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    4. Giusto...8 ore di sonno, 8 di lavoro e 8 di piacere!! L'equilibrio è la perfezione!!!

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    5. Concordo con te Angela, nel dire che non siamo solo il nostro lavoro. Mi trovo però in disaccordo rispetto alla selezione del "meglio di". Sarebbe meglio una selezione orientativa, ma non definitiva :)

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  12. Olivia, adesso sono io quella che non ha nulla da aggiungere! Posso solo dire che hai perfettamente ragione. E grazie per averci ricordato che in realtà, nel corso dei secoli sono già state selezionate certe opere piuttosto di altre! Limitarle solo a cento sarebbe... Sapete una cosa? Secondo me non esiste una parola per esprimere un simile scandalo. Non può esistere un termine adatto, perché sarebbe una procedura troppo grave per essere descritta in parole.

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  13. Non credo sia possibile operare una scelta definitiva di 100 libri, 100 canzoni, 100 poesie. Proprio no. Per gli italiani, ma sarebbe lo stesso per cinesi, francesi, spagnoli, tedeschi...Per quanto sia e di inestimabile valore la nostra cultura non è l'unica e non possiamo pretendere sia la più importante o la migliore.
    In un certo senso concordo che "non c'è bisogno di sapere tutto": A volte il sovraccarico è inutile e non permette di capire, si fa solo una scorpacciata di tutto. Utile invece è quel modo di imparare senza ammassare tutto, accogliere gli insegnamenti che la vita ci offre ed imparare per puro piacere e curiosità.
    Tra le 100 opere potrei scegliere benchè ci sia troppo da salvare e so per certo che ben poco di tutto ciò sarebbe approvato dalla Società.
    Trale poesie sicuramente le opere di Leopardi che, sarà pure pessimista, ma ho adorato e condiviso la sua visione dei pessimismo cosmico e storico.
    Per i libri William Shakespeare le cui opere sono a metà tra poesia e magia.
    Per la musica le dolci poesie di Laura Pausini che saranno di conforto ai cuori innamorati di ogni ragazza di questa e di altra Società (anche se non piacerà sempre a tutti;-P).
    Se posso aggiungere anche i dipinti...Amo la delicatezza del Botticelli come la Venere e la Primavera oppure Tiziano soprattutto nella rappresentazione del dogma dell'Assunzione, esposta nella chiesa dei Frari a Venezia perchè pare reale. Sembra veramente chelie venga trascinata da una forza invisibile verso Dio e che i discepoli si sforzino fisicamente di trattenerla.
    Purtroppo salverei molto altro di scrittori, musicisti, artisti passati ed attuali. Una scelta vera e propria non c'è. Nella Società c'è stata una scelta perchè chi era al potere ha scelto per gli altri sperando di poter tenere le persone buone come agnellini. Anche se per riuscire veramente nel loro intento avrebbero dovuto lasciare analfabeta la popolazione che è stat comunque istruita. Così nascono situazioni come quella che vedono protagonista Cassia che "si sveglia" e gliene vuole cantare tre o quattro.

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    1. Quando dici che concordi sul fatto che non c'è bisogno di sapere tutto, in effetti mi fai pensare che anch'io potrei essere d'accordo con questa affermazione, però comunque rimango dell'opinione che, anche se non è materialmente possibile sapere ogni cosa, ognuno di noi dovrebbe cercare di assimilare il maggior numero di informazioni possibili, di qualunque materia, mestiere o pratica si tratti. Poi, il segreto sta nel rapporto che abbiamo noi con le informazioni che ci vengono date. Siamo noi che nella nostra testa dobbiamo schematizzare le cose che sappiamo e capire quali potrebbero servirci nel futuro e quali, invece, non sono indispensabili. Ma, secondo me, questa è un'operazione che dovrebbe essere fatta solo in seguito all'apprendimento di tutto ciò che possiamo imparare.

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  14. Parto col dire che sono assolutamente d'accordo con le altre e gli altri che dicono che sarebbe un vero abominio conservare solo 100 canzoni,100 libri,100 dipinti,ma cercherò di mettere qualcosina in ogni categoria (anche se sarà molto difficile scegliere per i libri).Ovviamente non ne metterò cento,ma al massimo 10.
    Per le 100 canzoni credo che dovrebbe essere assolutamente salvata 'la vie en rose', per i 100 libri scelgo la saga di twilight,la saga dell bacio dell'angelo caduto e il linguaggio segreto dei fiori.
    Per i 100 dipinti lascerei via libera ai Funzionari,in quanto non ne so molto e adesso non me ne vengono in mente.
    Per le 100 poesie 'non andartene docile' (anche se, come è stato ampiamente dimostrato,non la salverebbero) e 'la danza della neve'.
    Per i 100 film (se esistono) sceglierei Step up 4 e Breaking Dawn parte 2.

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  15. Ognuno deve scegliere cosa leggere, cosa ascoltare e soprattutto chi amare.
    Questo è il messaggio del libro, questo è il perchè della ribellione di Cassia nei confronti della società.
    E questo "spezzettone" rappresenta al meglio quello che è e fa, si vede che tiene tutti in una bolla, senza via d'uscita.
    Puoi anche violare una semplice regola che loro ti Riclassificano, facendoti diventare Aberrazione.
    Il libro insegna soprattutto che bisogna seguire il proprio cuore, facendo la propria strada da sola, come la vuoi tu e senza che debba essere comandata da una Società, che mi sembra tanto quella del giorno d'oggi!
    Per le canzoni scelgo "Ciao amore ciao" di Dalidà, una canzone non troppo romantica, mi piace troppo!
    Per i libri sceglierei proprio "Matched" e "Cuore d'inchiostro", il primo è un libro che fa sognare e sperare. Il secondo è un libro fantasy, tanto per immaginare nuovi mondi!
    Per i dipinti ne scelgo qualcuno di Michelangelo!
    Per le poesie sceglierei "Se..." di Ruyard Kipling e "Non andartene docile"
    Per i film scelgo "Il favoloso mondo di Ameliè", in quanto amo la colonna sonora e tutti i personaggi!

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    1. "Ognuno deve scegliere cosa leggere, cosa ascoltare e soprattutto chi amare.". Questo è l'inizio del tuo commento, ma per me potrebbe essere anche la fine, perché la frase, in sé, raccoglie, come hai detto tu, tutto il messaggio del libro. In effetti, in molte ci siamo soffermate sulla quantità (parlando soprattutto del numero dei libri), ma è molto importante anche il fattore della scelta! Effettivamente, lo scandalo, non è solo il numero, ma anche la scelta ridotta! A causa del Sistema, gli individui sono costretti a leggere o ascoltare solo un determinato numero di opere. In uno dei commenti avevo affermato che l'idea di un numero indeterminato di libri da leggere mi sconvolgeva, per la paura di non riuscire a leggere tante produzioni scritte quante ne vorrei. Adesso è l'opposto: la cosa che mi angoscia è l'idea di avere solo cento manoscritti a disposizione e il fatto che probabilmente riuscirei a terminarli in poco tempo e poi non avrei altro da poter sfogliare!

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    2. Mi accorgo solo ora che sono stata troppo "romantica" nel scrivere questo commento... io di solito sono scontrosa e mi arrabbio facilmente, non succede spesso che diventi romantica!
      Sono d'accordissimo con il tuo commento, Foreigner!
      Proprio questo volevo cercare di dire!

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  16. 100 canzoni, 100 poesie, 100 libri... è un incubo! Non potrei mai scegliere solo cento "qualsiasi cosa" e distruggere tutto il resto: con quale criterio poi? Non credo proprio che un sovraccarico impedisca di apprezzare davvero delle opere. Libro, canzone, dipinto, poesia, sono tutti frutto degli sforzi, delle emozioni e della mente di un essere umano e nessuno ha il diritto di distruggerlo... uno può dire mi piace o non mi piace, ma in entrambi i casi qualsiasi creazione ha il diritto di restare in circolazione: magari finirà comunque nel dimenticatoio, ma tramite una selezione naturale, non per un'eliminazione categorica.

    Ma questa selezione ovviamente è solo un altro sistema della società per limitare/annullare la libertà individuale, così come la pretesa di confinare le conoscenze delle persone solo nell'ambito del lavoro che gli viene assegnato: come tutti, io voglio poter fare le mie scelte, coltivare le mie passioni e compiere i miei sbagli... se qualcun'altro dovesse arrogarsi il diritto di decidere per tutti quanti, diventeremmo solo dei robot di carne e ossa: che tristezza!

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    1. un punto di vista darwiniano... mi piace la seleziona naturale!

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  17. ovviamente è bruttissimo pensare di limitare il mondo al numero 100, ma penso anche io che a volte l'eccesso e la troppa tecnologia ci fanno dimenticare che l'unico tesoro che possiamo conservare per sempre è la nostra conoscenza. Non vorrei, però cancellare per sempre tantissime meravigliose canzoni d'amore, stupendi versi di poesia e e avvicenti libri da leggere. Ogni autore, ogni cantante e ogni poeta ha il diritto di esprimere la propria idea e far sentire la propria voce...infatti tante voci hanno dato vita alla cultura del mondo,come tante gocce danno vita ad un oceano.

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  18. Che dire? Sono d'accordo con la maggior parte delle persone che mi hanno preceduto, e credo che tutti concordiamo su quanto sia terribile distruggere parte di una cultura e salvarne solo delle centinaia. E' vero che poi ognuno nella sua testa si fa la sua "cernita" di cultura - ci sono volentieri tanti libri e quadri che io butterei al rogo - però allo stesso tempo non desidero privare gli altri dal conoscere tali oggetti. Ognuno ha il diritto di considerare arte e cultura ciò che egli crede lo sia, di salvare nei suoi 1oo libri un romanzo che un altro non esiterebbe a bruciare. Ma questo è possibile proprio perchè abbiamo accesso a tutta la cultura [o quello che è, perchè forme di censure continuano ad esistere tuttoggi. Non ci saranno rimasti 1oo canzoni, libri e opere ma solo perchè non ne abbiamo un numero finito non possiamo dire che limitazione di libertà non vi sia -ma questo è un altro discorso]. Se ne dovessimo salvare una parte e non tramandare più tutto il resto, ci ritroveremo con tante persone una uguale all'altra e privati di tutto ciò che sono.

    [ps.Scusate, mi sono espressa malissimo ma sono in uno stato in cui uno zombie è più attivo di me e ho poco tempo per stare al piccì. A tal proposito, mi scuso anche per la mia poca partecipazione al contest ma è davvero un brutto periodo.]

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    1. eh no su libri al rogo mi spavento!
      e che siamo? in 'fahrenheit 451'?
      capisco cosa intendi ma ti prego non usare questi termini... ti perdono solo perchè sei in stato zombie

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  19. Sono d'accordo con quanto scritto da molti prima di me: immaginare un mondo dove tutto è limitato al numero 100 è un incubo. Selezionare 100 canzoni, libri, quadri, film o qualsiasi altra cosa è uno dei tanti modi per sottrarre libertà ad ognuno di noi.
    Mi chiedono di fare una scelta, di decidere cosa merita di essere ricordato e cosa no? Mi dispiace, ma proprio non ce la faccio. Non riesco ad immaginare un mondo dove la cultura, uno de pochi modi che conosco per esprimere me stessa e le mie convinzioni, viene limitata. Dove l'arte o la letteratura o la musica, l'espressione massima della libertà di pensiero e parola, viene incatenata da regole ferree. Un mondo che ci chiude in una bolla, come quella di Cassia, all'interno della quale ci troviamo con le mani legate e gli occhi bendati, le orecchie coperte e la mente imprigionata.
    Un mondo che pare perfetto, ma che attraverso le piccole cose come la proibizione di ascoltare una determinata canzone o leggere un determinato libro, ci toglie in realtà l'unica cosa che ci rende vivi: la libertà.

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  20. Come poter scegliere cosa conservare 100 poesie, 100 libri, 100 canzoni? E' come dire a 100 persone di comportarsi ognuna in modo diverso dagli altri, affibbiando loro 1 poesia, 1 libro, 1 canzone. La complessità di questa Società che limita la libertà del suo popolo dando però l'impressione di lasciarli scegliere (in un numero limitato di cose) è uno degli elementi che mi ha affascinata di più. E no, non posso conservare qualcosa e bruciare il resto, sono tre fattori importanti nella storia di ogni popolo, alla base di una cultura che non si può ignorare.

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Grazie mille per aver commentato il mio post!Apprezzo tantissimo i vostri commenti e cercherò di rispondervi al più presto =)

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